HomeCronaca Tra Bitcoin e alternative “coin”, i segreti della moneta digitale

Tra Bitcoin e AltCoin
passando per il Kazakistan
Cosa sono le criptovalute

I segreti delle monete digitali

nate nel 2009 dal misterioso Nakamoto

di Antonio Contu28 Gennaio 2022
28 Gennaio 2022

Le criptovalute sono delle vere e proprie monete digitali che utilizzano tecnologie di tipo peer-to-peer su reti in cui i nodi sono rappresentati da computer di utenti, situati su tutto il globo. Su questi computer vengono avviati alcuni programmi che fungono praticamente da portamonete e non c’è attualmente una autorità centrale che le controlla.

Sono delle monete di scambio, proprio come l’euro o il dollaro, che non esistono in forma fisica di monete o banconote a differenza della valuta europea e americana. Mentre le monete fisiche hanno un sistema di controllo attraverso governi o banche centrali (es. l’euro che viene emesso dalla Bce), le criptovalute non dispongono di una gestione di tipo centralizzato e queste proprietà delle monete virtuali non possono essere esplicate dai sistemi di pagamento tradizionale.

La prima criptovaluta ad essere creata è stata il Bitcoin, creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto, pseudonimo del misterioso creatore. I bitcoin possono essere scambiati attraverso la tecnologia blockchain, un archivio digitale crittografato condiviso da tutti i suoi utenti all’interno di cui sono registrate tutte le transazioni completate, a partire dalla prima, datata 3 gennaio 2009.  Dopo la nascita dei bitcoin, sono nate una serie di criptovalute, subito ribattezzate “alternative coin”, che utilizzano un sistema differente dalla blockchain.

Le monete digitali sono esplose però nel 2021, con investimenti ingenti legati a esse e ciò ha comportato un consumo maggiore di energia. Questo perché avviene una sorta di “estrazione” chiamata data mining: l’insieme di tecniche e metodologie che hanno come scopo l’estrazione di informazioni utili da banche dati con metodi automatici o semiautomatici. Questo comporta un notevole utilizzo di energia e recentemente è stata una delle cause della crisi economica del Kazakistan. Nel Paese asiatico infatti alla fine del 2021 è stata registrata una serie di rincari che ha fatto salire alle stelle i prezzi degli idrocarburi, come il gpl, facendo salire il costo dell’energia e il tasso di inflazione. Uno dei responsabili è il bitcoin, il Kazakistan è la seconda nazione per estrazione del bitcoin. Data l’assenza di misure restrittive e il bassissimo costo dell’energia, tante aziende della vicina Cina sono emigrate in territorio kazako. Con il mining dispendioso, c’è stata un’impennata della domanda di energia elettrica sovraccaricando la rete di distribuzione, facendo quindi schizzare il prezzo degli idrocarburi, con tanti computer che elaborano algoritmi molto complessi e, in particolare, occorre un numero altissimo di operazioni di calcolo molto elaborate che sono le attività che consumano più energia.

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