MOSCA – “L’imperatore sta andando alla terza Roma”. Sfondo viola, slogan in russo e l’immagine di Francesco Totti di spalle con la maglia giallorossa e il numero 10 ben in vista. Così il “Capitano” appare sui cartelli di un evento commerciale a carattere sportivo, che si terrà il prossimo 8 aprile nella capitale russa, al quale hanno partecipato altri calciatori in passato.
Stiamo parlando dell’International RB Award, appuntamento annuale organizzato dall’omonima testata online (RB) su sport e scommesse, una delle principali russe nel settore. Il viaggio programmato dall’ex capitano della società capitolina non è piaciuto a molti, tifosi e non, che sui social hanno commentato la scelta tra stupore, delusione e aperta critica. “Capità ma che stai a fa'”, scrive un utente su X. “Dopo 3 anni di guerra, con migliaia di morti, migliaia di bambini rapiti… ci sono italiani che vanno a fare l’inchino al regime di Putin. Dopo Al Bano, Pupo… adesso Totti”, scrive un altro frequentatore della rete che si firma Rodyka.
Sul social di proprietà di Elon Musk spunta anche un post di Nino Cartabellotta, presidente di Fondazione Gimbe, che scrive: “L’imperatore sta andando nella terza Roma. D’altronde… pecunia non olet”. In passato, l’evento ha ospitato anche altri giocatori famosi come Luis Figo e Alex Del Piero. Oggi però, con la guerra in Ucraina e le difficili trattative in corso, la partecipazione di un peso massimo del calcio come Totti a una manifestazione di questo genere in Russia ha sollevato un caso politico.
Il primo (ed unico) esponente politico a lanciare un appello affinchè l’idolo romanista torni suoi passi era stato Andrea Massaroni, coordinatore romano di +Europa, che lo scorso 16 marzo aveva dichiarato: “Francesco Totti rappresenta per Roma, per l’Italia e per milioni di persone nel mondo molto più di un grande campione sportivo: è simbolo di generosità, cuore e valori positivi. Per questo – scrive – rivolgiamo a lui un appello sincero e affettuoso: Francesco, Roma ti ama per il tuo cuore e la tua generosità: non permettere che siano associati a chi calpesta diritti umani e democrazia”.
Il diretto interessato sceglie di non replicare, ma in ambienti a lui vicini si prova a smontare la polemica osservando che l’iniziativa è un evento commerciale a carattere sportivo al quale hanno partecipato altri calciatori in passato ed altri andranno in futuro.