Se in queste settimane è un continuo parlare dei candidati Pd alle primarie nazionali, qualcuno si lamenta dei troppi avversari, anche gli aspiranti sindaco di Roma del centrosinistra non sono da meno perché ogni giorno un nuovo nome si aggiunge alla lista dei futuri rivali di Gianni Alemanno. E il fattore tempo, oltre alla rinuncia di Nicola Zingaretti alla corsa del Campidoglio, favorisce spazio ed una certa mobilità del totonomine perché le primarie capitoline si dovrebbero svolgere il prossimo 20 gennaio. Per adesso si può stabilire una classifica dei possibili candidati, come riportato dall’Huffington Post Italia.
Una pubblicità innovativa. Ieri su 300 busti del Gianicolo sono apparsi dei cartelli con la scritta «ma l’uomo giusto per Roma?». È questa la trovata propagandistica di Patrizia Prestipino, Assessore provinciale allo sport, turismo e politiche giovanili, che oltre ai manifesti e ad un nuovo sito web, ha così svelato la sua candidatura a primo cittadino. «Nel bailamme di nomi dei probabili partecipanti alle primarie e nella costante ricerca del candidato in grado di conciliare tutti gli equilibri, – spiegala Prestipino- perfino i personaggi storici di Roma, osservando la nostra città e il suo lento declino, sembrano chiedersi “ma l’uomo giusto per Roma”? Noi siamo convinti che la scelta del candidato debba essere fatta dai cittadini, e non imposta dall’alto. Ecco, io mi candido a essere l’uomo giusto per Roma, convinta che saranno le persone a scegliere. Questa campagna – sottolinea – è volutamente provocatoria, nasca da una consapevolezza: in un momento di grande smarrimento della politica pensiamo che l’uomo giusto per Roma debba essere, prima di tutto, coraggioso, leale e onesto. Quindi, l’uomo giusto per Roma è una donna».
Dalla new entry al candidato della prima ora. In ordine di tempo è stato il primo a lanciarsi nella sfida delle primarie è David Sassoli, volto storico del Tg1, dal 2009 capo delegazione Pd al Parlamento europeo dopo aver ricevuto 400 mila preferenze, il cui punto di forza è la popolarità. Sostenuto da AreaDem, la corrente del Pd vicina a Dario Franceschini, non è considerato però il candidato giusto dalla maggior parte del partito, che lo giudica «poco adatto a rappresentare la comunità del centrosinistra capitolino». Tanto che Walter Veltroni, con il quale non ha mai avuto buoni rapporti, giovedì scorso gli avrebbe consigliato di fare un passo indietro. E ora la sua candidatura è in discesa.
I preferiti dal partito. Enrico Gasbarra, già Presidente della provincia, e ora segretario generale del Pd, non ha intenzione di candidarsi nonostante le pressioni dei colleghi e della coalizione, è più probabile un suo aiuto qualora diventasse sindaco Sassoli. A giudizio di molti un altro uomo adatto a far quadrare i piani di un centrosinistra in difficoltà è Fabrizio Barca, ministro per la coesione territoriale, che, addirittura, convince anche Massimiliano Smeriglio, assessore provinciale al Lavoro di Sinistra Ecologia e Libertà, pronto a tirarsi indietro qualora il ministro decidesse di correre per le primarie. Ma Barca onorato non sembra non essere interessato.
Il più preparato. È Paolo Gentiloni, portavoce di Rutelli al Campidoglio e poi assessore al Giubileo, appoggiato dal mondo vicino a Walter Veltroni. La sua vittoria, con quella di Zingaretti alla Regione, porterebbe ad una equa divisione delle correnti del Pd: un ex della Margherita come sindaco e un ex Ds alla Pisana.
L ‘outsider. Mario Adinolfi, già candidato a Sindaco di Roma nel 2001 con il movimento da lui fondato Democrazia diretta, aveva raccolto poche migliaia di voti, ora sembra volere riprovarci.
Alessandra Pepe