FOGGIA – Tortura, abuso d’ufficio e di autorità, depistaggio. Sono solo alcune delle ipotesi di reato a carico di dieci agenti della polizia penitenziaria in servizio al carcere di Foggia, accusati di aver aggredito a calci e pugni due detenuti l’11 agosto 2023. I dieci sono stati arrestati.
L’indagine riguardante le violenze – pestaggi in piena regola contro alcuni detenuti, anche affetti da problemi psichiatrici – parte da un esposto arrivato il 17 agosto, indirizzato alla procura da parte di una delle vittime. “Hanno detto ‘perquisizioni’ – riporta la testimonianza – e allo stesso tempo hanno iniziato a torturarmi violentemente con calci e pugni, rivolti anche contro il mio compagno di cella”. L’unica giustificazione del massacro sarebbe stata l’aver tentato un atto di autolesionismo.
Il gip, nell’ordinanza, sostiene che tra gli agenti ci fosse un diffuso “clima di omertà”. Secondo l’accusa, sarebbero stati diversi anche i tentativi di depistaggio per nascondere quanto accaduto, tra cui un’autodichiarazione, firmata dalla vittima, in cui si afferma che gli agenti non gli “avevano fatto niente”.