“Pechino Express” arriva al settimo anno evitando la crisi con i suoi telespettatori, quella che secondo un detto popolare colpirebbe le relazioni più durature. Per la settima edizione dell’adventure-game targato Rai2 Costantino Della Gherardesca ha annunciato: «Quest’anno sbarchiamo in Africa per mostrare al pubblico quei luoghi straordinari mai visti neanche dai turisti di questi Paesi».
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Giovedì alle 21:20 parte @pechinoexpress Avventura in Africa su @instarai2 @patrizia.bonardi.526
Otto le coppie in gara quest’anno: dai «Mattutini» formati da Adriana Volpe e Marcello Cirillo ai «Surfisti» formati da Andrea Montovoli e Francisco Porcella (fresco di Ballando con le Stelle); dalle «Mannequin» Linda Morselli e Rachele Fogar ai «Ridanciani» Paola Caruso e Tommaso Zorzi di Riccanza. Spazio anche alle «Coliche», il duo di youtuber che prende il posto dei «Fratello e Sorella» Filippo e Laura Magnini, ai «Poeti» Mirko Frezza e Tommy Kuti, ai «Promessi sposi» Roberta Giarrusso e Riccardo Di Pasquale.
ll programma è il risultato di una mega produzione Rai, in collaborazione con Magnolia: oltre 15mila chilometri percorsi dalle otto coppie in gara e dalla troupe (più di 100 persone di diverse nazionalità ed estrazioni professionali) che ha realizzato in sei settimane (tanto è durato il viaggio, il più lungo di sempre) circa 1800 ore di riprese utilizzando ben 14 telecamere, un drone e 20 micro-camere, queste ultime in dotazione anche ai concorrenti per le riprese notturne all’interno delle case che li hanno via via accolti.
A rendere più tosto il confronto, quest’anno ci sono nuove regole e dinamiche di gioco: come quella della “simbiosi”, per cui due coppie abbinate si devono aspettare all’arrivo della tappa per non essere penalizzate. O come il meccanismo dell’eliminazione che coinvolge le ultime tre coppie giunte al traguardo: a salvarne una ci pensa la coppia in vantaggio, sulla sorte delle altre due decide il gruppo.
Il premio in denaro assegnato ai vincitori andrà come ogni anno a una onlus che opera in uno dei paesi attraversati dal tornado Pechino Express: «un modo per restituire qualcosa al territorio», ha dichiarato Costantino, «lasciando anche un segno tangibile alle popolazioni che così fraternamente ci hanno ospitato».