Tornano su Rai 1 le indagini del Commissario Montalbano, fiore all’occhiello della produzione della tv pubblica, che da oltre vent’anni accompagnano le serate degli italiani. Si parte stasera e si raddoppia il prossimo lunedì in una due giorni con tante novità, per una serie che si rinnova attraverso le stagioni.
Si comincia dai saluti ad Andrea Camilleri, scomparso lo scorso luglio, considerato il padre del microcosmo che gira attorno a Vigata, la cittadina dove sono ambientate le avventure del personaggio interpretato da Luca Zingaretti. L’altra novità riguarda proprio l’attore protagonista della serie che, per la prima volta, ha diretto parte degli episodi, subentrando alla guida artistica delle nuove puntate ad Alberto Sironi, storico regista della fiction, venuto a mancare l’estate scorsa.
“In questa regia di mio c’è solo una melanconia dolce o una melanconica dolcezza”, ha detto Zingaretti, intervistato dal quotidiano la Repubblica. “Subentrando a Sironi ho pensato essenzialmente al suo stile e non c’è giornata in cui non abbia riflettuto su cosa avrebbero detto lui o Camilleri”.
La puntata di questa sera, tratta dai racconti “Salvo amato, Livia mia” e “Il vecchio ladro”, intreccerà le indagini su un omicidio con la vita sentimentale del commissario. La prossima settimana andrà in onda “La rete di protezione”.
Mentre una terza storia già girata, “Il metodo Catalanotti”, verrà trasmessa nel 2021. Una piccola trilogia, l’ultima la cui sceneggiatura è firmata da Camilleri in coppia con Francesco Bruni, ma si spera non l’ultima con Luca Zingaretti nei panni di Montalbano.
Ci sarà da fare i conti con i dubbi dell’attore, che ha confessato di dover riflettere se continuare in questo percorso lungo più di due decadi. Una storia che ha contribuito a creare un modello positivo nell’immaginario televisivo italiano. “Montalbano – dice Zingaretti – ha i valori dei nostri nonni. È profondamente perbene e crede nell’amicizia. È un uomo che può guardarsi allo specchio tutte le mattine”.