Sono 12 le associazioni imprenditoriali che oggi si riuniranno a Torino per dire sì alla Tav, alle infrastrutture, alla crescita. I principali protagonisti dell’industria, del commercio, dell’artigianato, dell’agricoltura e della cooperazione non si rassegnano all’immobilismo. Il luogo scelto per l’iniziativa è evocativo: le Ogr, ex-Officine Grandi Riparazioni, in passato stabilimento di manutenzione di veicoli ferroviari. È da qui che partirà il dibattito, con l’auspicio che presto il governo possa riaprire i cantieri della Torino-Lione.
“A noi imprenditori non interessa fare l’opposizione – ha dichiarato Vincenzo Boccia, presidente degli industriali italiani, in un’intervista alla Repubblica –. Non è questo il nostro compito, anche se la debolezza dell’opposizione politica è un problema per la nostra democrazia. Lanciamo un allarme: senza crescita rischiamo di finire dentro un’altra recessione”.
Il presidente del Cna, Daniele Veccarino, si scaglia invece contro le scelte dell’esecutivo. “Non siamo per la politca dei “No”, ma per quella dei “sì” per far crescere un’economia che arranca. Non si possono mettere in dubbio cose già avviate”. Ci sono poi le conseguenze positive per il Pil messe in luce dal consigliere di Legacoop, Giancarlo Gonella, secondo cui “è stato calcolato che questo lavoro produrrà nei prossimi 11 anni un incremento dell’occupazione di 50mila lavoratori”.
La Tav non sarà tuttavia l’unico argomento dell’incontro tra i protagonisti delle associazioni che rappresentano 31 milioni di lavoratori. “Non solo Tav, ma in generale bisogna investire sulle ferrovie, i porti, la banda larga”. Maurizio Casasco, numero uno di Confapi, propone di “sostituire il reddito di cittadinanza con agevolazione per le aziende che fanno formazione verso gli under 35, in modo da assumere i giovani e prepararli”.
Il prossimo appuntamento tra il governo ed i rappresentanti delle associazioni è previsto il 5 dicembre a Palazzo Chigi. Intanto l’8 sarà di scena a Torino la manifestazione No Tav. Lo sconto è ancora aperto.