Le pistole di Samuel L. Jackson e John Travolta in Pulp Fiction, le fruste usate in 8 e ½, la testa di scimmia del banchetto di Indiana Jones e il tempio maledetto, il Golden Globe di Marcello Mastroianni. Sono solo alcuni dei tesori “inediti”, conservati a Torino in un archivio blindato nel caveau della banca Unicredit. Sono circa 900 mila i cimeli custoditi in uno spazio di 750 metri quadrati di casseforti. Dalle prime autocromie dei fratelli Lumière, datate 1903, fino alla dedica di Alfred Hitchcock che in visita a Torino 58 anni fa, lasciò il leggendario disegno del suo profilo e il suo autografo.
Il quotidiano La Stampa rivela che sono circa 450 mila le fotografie d’epoca, alcune coi rispettivi negativi, principalmente donate da collezionisti. Le addette, che si occupano di catalogare, conservare ed archiviare tutti questi cimeli, li maneggiano con i guanti bianchi. “Mettiamo in sicurezza il materiale per proteggerlo” dice una delle responsabili, Roberta Basano. Ma la parte più vasta di questo incredibile tesoro è costituita dai poster, circa 500 mila. Ci sono i manifesti dell’Ammaliatrice (con Marlene Dietrich), dello Squalo, in edizione americana con un formato pensato per le metropolitane, di Cabiria, Casablanca e Tesoro del Bengala.
L’archivio dell’Unicredit però, non è certo l’unico in Italia a conservare le pietre miliari del cinema italiano. Ci sono almeno altri tre archivi solo per i vecchi film, gli apparecchi e gli oggetti più ingombranti. In uno di questi trova posto, ad esempio, una delle carrozze usate in Via col vento. Un tesoro talmente sterminato che non se ne conosce ancora la sua reale entità.