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HomeCronaca Alessandria, resta alla famiglia adottiva
la figlia tolta ai “genitori-nonni”

Alessandria, confermata
l'adottabilità della bimba
dei "genitori-nonni"

La piccola resterà nella famiglia

che l'ha accolta diversi anni fa

di Rossella Melchionna13 Marzo 2017
13 Marzo 2017

È stata confermata l’adottabilità della bimba allontanata, a poche settimane dalla nascita, dalla coppia di “genitori-nonni” di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria. A decretarlo la Corte d’appello di Torino, che ha respinto il ricorso presentato dai genitori naturali Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano, rispettivamente di 75 e 63 anni. Accogliendo, dunque, la tesi del procuratore speciale della bambina, che tre settimane fa aveva chiesto ai giudici della Corte di convalidare la sentenza di adottabilità.

A seguito di tale decisione, la piccola resterà con la famiglia adottiva, chiudendo questo delicato caso giudiziario avviato nel 2010. Le motivazioni della sentenza – e il conseguente allontanamento della figlia dal nucleo familiare biologico – sono legate «all’abbandono, che fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa».

La bimba, nata sette anni fa a Torino, dal 2013 non ha alcun contatto con i coniugi casalesi. La vicenda, nello specifico, ha avuto inizio dopo la denuncia, da parte dei vicini di casa, dell’ “abbandono” della piccola in macchina – per pochi minuti, nel vialetto di casa. Il tribunale, allora, si era pronunciato sostenendo che la coppia non fosse in grado di svolgere la funzione genitoriale. Si avviò, quindi, una serie di ulteriori accertamenti, mentre i due avevano ancora la possibilità di incontrare la bimba “in territorio neutro”, ossia in un luogo estraneo a tutti e osservato dagli assistenti sociali. Quattro anni fa, poi, la svolta: la bambina venne affidata alla famiglia adottiva e sottratta definitivamente alla coppia. Nel 2016, l’avvocato di Deambrosis e Carsano, Adriana Boscagli, ha fatto ricorso alla Suprema Corte, per ribadire la sua tesi secondo la quale alla base di tutte le precedenti sentenze c’era stato un errore: vale a dire l’iniziale accusa di abbandono della piccola da parte del padre che, invece, è stato assolto in tutti e tre i gradi di giudizio. Perché, in fondo, l’allontanamento era stato solo di sette minuti, il tempo di preparare il biberon. L’avvocato Boscagli, comunque, alla luce dell’ultima evoluzione, ha deciso di impugnare il provvedimento.

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