Arriva dall’Atac il primo grosso ostacolo alla costruzione del nuovo stadio della Roma, progetto che da ormai due anni porta avanti la dirigenza giallorossa con il supporto dell’amministrazione comunale. Secondo l’azienda che gestisce i trasporti nella Capitale, sarebbe impossibile realizzare la biforcazione della metro B verso Tor di Valle, quella che permetterebbe di raggiungere l’area dell’ex ippodromo individuata per la nascita del “nuovo Colosseo”. Il parere diffuso dai tecnici della municipalizzata è chiaro: l’opera manderebbe in tilt tutto il resto della linea e avrebbe costi di gestione che un’azienda in profonda crisi come l’Atac non può assolutamente sostenere.
Un fulmine a ciel sereno per i tifosi della Roma ormai in attesa di poter lasciare l’Olimpico per frequentare uno spazio che, oltre alla struttura sportiva, diventerebbe – secondo quanto progettato – una vera e propria cittadella dello sport. Il rischio è che addirittura salti tutto il progetto considerando che la delibera con la quale l’Assemblea capitolina dichiarava l’opera di pubblico interesse faceva leva proprio sull’impegno della società a realizzare il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie a partire dalla metropolitana.
Per Legambiente, il parere dell’Atac lascia increduli in quanto ribadisce implicitamente l’impossibilità a costruire qualsiasi prolungamento delle linee di cui Roma avrebbe assoluto bisogno. L’associazione ambientalista, tuttavia, è certa che il documento dovrà costringere il patron James Pallotta ad abbandonare il progetto sul quale sta puntando moltissimo anche per diversificare i proventi economici della società. «Siamo stupiti – ha spiegato Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – per il livello di crisi che ha raggiunto l’azienda del trasporto pubblico nella Capitale, ma siamo sicuri soprattutto che quanto riferito dai tecnici mette una pietra insormontabile sul futuro dello stadio della Roma».
Roberto Rotunno