Edoardo Toniolatti è il co-fondatore del blog collettivo “Kater” sulla Germania e autore presso “Linkiesta”. Da Francoforte cura la newsletter “RESET2021” sulle elezioni tedesche. Con Lumsanews ha commentato i risultati del voto per il Bundestag.
In Germania il Partito socialdemocratico e l’Unione democristiano-conservatrice sono molto vicini in termini di preferenze, più di quanto fosse previsto nei sondaggi prima del voto.
“C’è una situazione di grande incertezza, ma non si può parlare di pareggio. C’è un punto e mezzo percentuale di distanza tra i due partiti, la Spd ha vinto. Questa mattina si è tenuta la riunione dei vertici dell’Unione e le dichiarazioni di Armin Laschet e di molti esponenti di primo piano dei conservatori sono più prudenti. Tutto sarà nelle mani dei Verdi e dei liberali. Si parla molto di una coalizione Jamaica, con Unione, liberali e Verdi ma non può esserci ancora nessuna pretesa a iniziare le trattative”.
Olaf Scholz ha dichiarato che l’Unione dovrà andare all’opposizione. Quali sono in questo momento le coalizioni di governo più probabili?
“Tutto dipende dalle trattative, dal giro di consultazioni e probabilmente dai primi contatti fra Verdi e liberali per impostare una strategia e individuare i punti irrinunciabili per ciascuno di questi due partiti. Una volta che tutto questo sarà definito, sarà più chiaro se i socialdemocratici o i conservatori saranno più idonei per formare un nuovo governo. Potrebbe addirittura esserci una situazione in cui si continuerà con la Grosse Koalition, a parti invertite: al momento tutti negano la possibilità di questo scenario, ma quattro anni fa fu la stessa cosa. Al momento è impossibile dire chi sarà il cancelliere, anche se è probabile che sarà Scholz, e quale sarà la coalizione di governo”.
Tra gli altri partiti, rispetto ai sondaggi pre-elezioni, si è registrato il crollo della Linke, al 4,9%.
“La Linke è scesa sotto la soglia di sbarramento del 5% però entrerà lo stesso nel Bundestag perché le condizioni per entrare nel Parlamento federale sono due: una è di ottenere almeno il 5% a livello nazionale nel secondo voto per il partito. Ogni elettore tedesco ha a disposizione due voti, il primo è per il candidato nel collegio elettorale. Se un partito pur non superando il 5% nei secondi voti, riesce a eleggere con questi mandati diretti, almeno tre candidati, ha diritto a entrare nel parlamento e la Linke ha ottenuto questa condizione. I liberali hanno preso quasi un punto percentuale in più rispetto a quattro anni fa. I Verdi sono andati un po’ peggio rispetto ai sondaggi. Alternativa per la Germania (AfD) è andato peggio in numeri assoluti rispetto a quattro anni fa ma si è molto più radicato a Est e ha vinto numerosi mandati diretti”.