Le dichiarazioni sessiste costano care a Yoshiro Mori. Il presidente del Comitato organizzatore delle prossime Olimpiadi di Tokyo (“2020+1”, dopo il rinvio dell’anno scorso) sarebbe pronto a dimettersi dal suo incarico. Lo rivelano i media giapponesi, secondo i quali la comunicazione della decisione avverrà domani, in occasione della riunione straordinaria del direttivo.
In programma ci sarà proprio la discussione sulle controverse dichiarazioni dell’ex Primo ministro nipponico, che nell’ultimo incontro del Comitato si era lamentato della tendenza delle donne a “parlare eccessivamente durante le riunioni”. Il confronto di domani servirà per provare ad attenuare i toni e chiarire le posizioni dei delegati in merito alla vicenda. Finora non sono bastate le immediate scuse del presidente: oltre 500 volontari olimpici hanno deciso di ritirarsi in segno di protesta.
Ma il dibattito nelle ultime ore si è fatto ancora più acceso per le critiche mosse dalla Toyota – uno dei principali sponsor dei Giochi olimpici – e per la mancata partecipazione da parte della governatrice di Tokyo al vertice di questo mese con il presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach.
In particolare, il numero uno della Toyota, Akio Toyoda, ha definito le parole di Mori “spiacevoli e non in linea con i valori in cui la casa dell’auto crede”. Anche la governatrice di Tokyo Yuriko Koike ha dichiarato di essere rimasta senza parole e pertanto è convinta che la riunione del 17 febbraio non porterà a nulla. Lo stesso Cio, che aveva considerato la vicenda chiusa con le scuse dell’ex premier 83enne, martedì ha parlato di dichiarazioni totalmente inappropriate. Una condanna esplicita, che prende atto del disappunto crescente del pubblico, degli sponsor e degli atleti.