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nel giorno dell’election day
Vero allarme o psicosi?

Timore attacco cyber
nel giorno dell’election day
Vero allarme o psicosi?

di Marina Lanzone04 Novembre 2016
04 Novembre 2016

All’alba delle elezioni americane, martedì 8 novembre scoppia la paura di un cyber attack proprio durante l’apertura delle urne. Lo hanno detto fonti dell’amministrazione Obama (che oggi festeggia i suoi 8 anni dalle elezioni) alla Nbc.
I maggiori sospettati del probabile attacco hacker sarebbero come al solito i Russi, sempre in “modalità offensiva” come ha dichiarato Michael McFaul, ambasciatore americano a Mosca dal 2012 al 2014. Si teme il blackout totale o parziale delle reti elettriche e Internet, o ancor peggio la manipolazione dell’opinione pubblica sui social (in primis Facebook e Twitter). «Dobbiamo essere preparati su ogni fronte, non solo tecnico ma anche sulla messaggistica – ha detto una delle fonti amministrative – Ogni notizia di irregolarità potrebbe essere dirompente, provocare un caos enorme e quando saremo in grado di attribuirne la responsabilità, il danno potrebbe già essere stato fatto”.
Attraverso la diffusione di false notizie uno dei due candidati rischia di rimanere coinvolto in un finto scandalo dell’ultimo minuto, cambiando magari irrimediabilmente l’esito delle elezioni. E uno scoop improvviso non sarebbe nemmeno troppo improbabile, visto che queste elezioni di “imbrogli” ne ha visti già tanti. Nonostante questo, Hillary, colpita dall’email gate, conserva ancora un tenue vantaggio: secondo il Real Clear politics la candidata dem sarebbe al 47% nei sondaggi contro il 45,3% di Trump.

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Il Tycoon che rimonta di giorno in giorno e per l’occasione anche la moglie Melania Trump è intervenuta ieri a Filadelfia, questa volta non copiando il discorso di nessuno. «Donald renderà l’America giusta, sicura, prospera e fiera- ha detto la modella slovena – L’8 novembre dobbiamo vincere e dobbiamo stringerci insieme come americani, dobbiamo trattarci con rispetto e gentilezza anche quando siamo in disaccordo». Per il leader di WikiLeaks, Julian Assange, il magnate newyorkese non ha possibilità di prendere il posto di Obama: «Ha contro di lui tutto l’establishment, non gli sarà permesso di vincere».
In ogni caso per evitare caos la Casa Bianca ha mobilitato il dipartimento di sicurezza interna, il Pentagono e le maggiori agenzie d’intelligence del paese (Cia e Nsa) per evitare gli attacchi hacker e permettere delle oneste elezioni. Non sarà psicosi pre-voto? Forse ma prevenire è meglio che curare.

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