NEW YORK – Dopo il Consiglio europeo e la Commissione, anche l’amministrazione americana e il governo canadese vietano l’utilizzo di Tiktok. La Casa Bianca ha dato 30 giorni di tempo alle agenzie federali per rimuovere l’applicazione da ogni dispositivo elettronico. La paura è che Pechino possa accedere ai dati degli utenti.
“L’amministrazione Biden ha investito nel difendere la nostra infrastruttura digitale”. Queste le dichiarazioni rilasciate dall’Office of Management and Budget che si è soffermato poi sulla definizione dei tempi per disinstallare l’app: “Un passo avanti cruciale per affrontare i rischi presentati ai dati sensibili governativi e rientra nell’impegno dell’amministrazione a proteggere la sicurezza e la privacy degli americani”.
La decisione della Commissione europea
La Commissione europea ha vietato al suo personale l’utilizzo di Tiktok, poiché i governi occidentali hanno espresso preoccupazioni per la sicurezza e la protezione dei dati per il crescente utilizzo del social media di proprietà cinese. Dal 15 marzo sarà vietato anche Skype for Business o dell’email interna nei dispositivi che continueranno a utilizzare l’applicazione.
LA replica di TikTok
Il social network nei giorni scorsi ha deplorato la decisione dell’Unione europea di far disattivare l’app dai dispositivi professionali dei suoi dipendenti: “Siamo una piattaforma globale, Tiktok non è presente in Cina, i nostri dati e il management non sono in Cina”. Giacomo Lev Mannheimer, responsabile delle relazioni istituzionali nel Sud Europa per Tiktok ha poi aggiunto: “Gli investitori non sono cinesi e abbiamo sempre dichiarato pubblicamente che il governo cinese non ci ha mai chiesto accesso ai dati e se lo facesse non glielo accorderemmo”.
La posizione del governo italiano
“Sono contrario ad ogni tipo di censura, prima di arrivare a blocchi radicali bisogna riflettere bene”. Con queste parole il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini ha commentato il blocco della piattaforma di social network. Il leader del Carroccio ha infine aggiunto su Twitter: “Sempre e comunque a favore della libertà di pensiero, di parola e di espressione contro ogni censura”.