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Test di ammissione a medicina, proteste e flash mob alla Sapienza. Gli studenti: “Divieto di accesso al futuro”

di Domenico Mussolino09 Settembre 2013
09 Settembre 2013

UNIVERSITÀ, UDU: FLASH MOB ALLA SAPIENZA CONTRO NUMERO CHIUSO -FOTO 2“Divieto di accesso al futuro”. Lo slogan del sindacato studentesco dell’Udu è scritto sulle maschere dei manifestanti che si sono ritrovati davanti alla sede universitaria della Sapienza, dove oggi alle 11 sono iniziati i test di ingresso alla facoltà di medicina e di odontoiatria. Gli studenti del coordinamento universitario del Link avevano invece uno striscione con la scritta “Il numero chiuso non è salutare. Accesso libero”. Questo pomeriggio annunciate proteste davanti agli ospedali contro i concorsi di ammissione.
I criteri di valutazione. Come ogni anno, anche questa volta per accedere ai corsi di studi le domande di iscrizione sono molto superiori ai posti disponibili nelle università: più di 84mila richieste per poco più di 10mila posti. Solo nella capitale gli aspiranti dottori sono 7mila mentre i posti disponibili si fermano a 900.
Le proteste non sono tanto contro la selezione, ma soprattutto contro la formulazione delle domande e l’assegnazione dei punteggi. La prova è strutturata con 60 quesiti a risposta multipla; i problemi riguardano cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica. Il tempo a disposizione per rispondere al quiz è di 100 minuti.
Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu, si lamenta proprio della prova, che non rende giustizia alla effettiva preparazione dei candidati. “Il test di ingresso fatto in questo modo è davvero una lotteria e per noi rappresenta il divieto all’accesso al futuro. Questo è quello che abbiamo voluto sottolineare con il nostro flash mob: un test anonimo che ci priva della nostra identità e ci impedisce di giocarci le nostre chance in università ancora prima di entrarci e di imparare qualsiasi cosa”.
Inoltre quest’anno è stato introdotto un bonus per il voto di maturità, a detta di Orezzi troppo severo e poco adatto a valutare le competenze degli studenti. “Il bonus di maturità è iniquo e diseguale, ed andrà ad alterare tutte le classifiche finali”. Anche Diana Armento, senatrice universitaria di Link, ha rincarato la dose, proponendo una selezione posticipata: “In due ore si pretende di stabilire se qualcuno è portato o meno per una facoltà come quella di Medicina. Siamo convinti che la selezione debba essere fatta in itinere. Saremo in piazza l’11 ottobre proprio per affermare che il diritto allo studio non può essere vincolato a parametri come il numero chiuso di medicina”.
Modifiche dal 2014. In realtà qualcosa dovrebbe cambiare a partire dall’anno prossimo. Il nuovo Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza aveva annunciato a giugno che il test di ammissione alle facoltà universitarie anziché a settembre potrebbe essere anticipato ad aprile, escludendo quindi il bonus legato al voto di maturità. Inoltre, pur rimanendo conscia e convinta della necessità del numero chiuso, aveva aperto le porte ad una valutazione dei candidati successiva al primo anno di studi: “In altri paesi europei – aveva dichiarato il ministro – la selezione si fa all’inizio del secondo anno quando le matricole iniziano a capire le loro attitudini allo studio delle materie. Si può valutare anche da noi, ma questa riforma richiederebbe un periodo lungo”. Questi giorni il progetto di abolire il test così come strutturato attualmente dovrebbe essere presentato in Consiglio dei ministri.
Rimane polemico Orezzi: “Il test verrà abolito a partire dal 2014? Le parole della Ministra rappresentano per tutti gli studenti che hanno sostenuto e che sosterranno la prova quest’anno un’ulteriore beffa, oltre al danno che già hanno”. Domani intanto sarà la volta del test per accedere ad architettura.

Domenico Mussolino

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