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HomeCronaca Test anti-Covid abusivi: irregolarità in 67 centri, sanzioni per 145mila euro

Test anti-Covid abusivi
Irregolarità in 67 centri
Sanzioni per 145mila euro

I Nas in 300 aziende e laboratori

Speranza: "Irregolarità non ammissibili"

di Niccolò Pescali01 Dicembre 2020
01 Dicembre 2020

epa08843599 A medical student wearing protective clothing takes a swab sample for a COVID-19 rapid test in a school in Mandok, Hungary, 26 November 2020. The Hungarian government has deployed rapid tests to screen health care workers as well as teachers and other employees in educational institutions in an effort to curb the spread of coronavirus. EPA/Attila Balazs HUNGARY OUT

Controlli a tappeto nello svolgimento dei tamponi: su 300 aziende, 67 sono irregolari e ci sono oltre 94 violazioni penali, sanzionate con multe di 145mila euro. Questo è quanto emerso dai controlli dei carabinieri dei Nas, che nell’ultima settimana sono andati in aziende e laboratori di analisi, privati e convenzionati, ma anche in altre strutture operanti nel commercio e nell’erogazione di test di analisi molecolari, antigeniche e sierologiche.

Sono stati scoperti molti casi di non osservanza delle misure di contenimento epidemico, oltre alla mancata autorizzazione allo svolgimento dei tamponi per il Covid-19 e l’omessa o ritardata comunicazione dei casi di positività emersi a seguito delle analisi cliniche. Si tratta di inosservanze “di particolare gravità per la perdita di informazioni utili alla corretta e tempestiva tracciatura di casi e conseguente diffusione incontrollata di situazioni di contagio”, come sottolineato nel rapporto dei Nas.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha accolto con entusiasmo la notizia. “Voglio esprimere il mio apprezzamento ai carabinieri – ha scritto in una nota – per l’importante operazione di controllo. In questo momento non sono ammissibili irregolarità nella somministrazione dei test diagnostici che hanno un impatto immediato sulla salute dei cittadini e della collettività”.

In molte strutture e laboratori perquisiti non erano stati predisposti piani e protocolli preventivi e mancavano: i prodotti igienizzanti, la sanificazione dei locali e il personale professionale qualificato nell’esecuzione degli accertamenti diagnostici. Non solo: le forze dell’ordine hanno trovato reagenti scaduti ugualmente impiegati per fare le analisi. Nel corso delle indagini i Nas hanno individuato dei “punti-prelievo”, ematici e biologici, abusivi, perché in aree inadeguate e in condizioni igienico sanitarie precarie.

In un caso le autorità comunali hanno affidato lo screening della popolazione a un laboratorio non autorizzato dall’Autorità sanitaria. Un ulteriore fenomeno emerso nelle verifiche è quello della vendita di kit di analisi sierologiche destinati al solo uso professionale in farmacie o addirittura in erboristerie e profumerie. Sono stati perciò sequestrati 153 tra kit e dispositivi medici.

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