WASHINGTON – Ancora guai per Tesla. Prima il crollo delle azioni della società automobilistica a Wall Street, poi le ipotesi di irregolarità nei bilanci. Secondo il Financial Times, Tesla negli ultimi sei mesi avrebbe dichiarato investimenti netti per 1,4 miliardi di dollari – circa 1,3 miliardi di euro – che però non corrispondono a un aumento di beni fisici o immateriali riscontrabili in bilancio. Il quotidiano americano si chiede perché un’azienda che dichiara una cassa propria da 37 miliardi di dollari abbia preso in prestito sei miliardi nel 2024. “Queste anomalie – spiega il Financial Times – possono essere segnali di allarme, potenzialmente indicativi di controlli interni deboli”. Non solo. Perché “la combinazione di flussi di cassa in eccesso e di continua raccolta di capitali può rappresentare il segnale di dichiarazioni contabili scorrette”.
In questo scenario, fanno riflettere le dichiarazioni del segretario al Commercio americano Howard Lutnick che durante un’apparizione televisiva su Fox News ha esortato gli spettatori ad acquistare azioni della società: “Non sarà mai più così a buon mercato”, ha detto. Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva organizzato uno showroom automobilistico alla Casa Bianca pubblicizzando una serie di modelli Tesla nel tentativo di sostenere l’azienda. Ma senza risultati.
Nei due mesi trascorsi da Elon Musk a Washington, infatti, le azioni del gruppo hanno subito un crollo vertiginoso perdendo oltre il 40% del loro valore. Lo scorso 21 marzo, inoltre, le azioni della società hanno chiuso a 248,71 dollari rispetto ai 488,54 di dicembre. Diminuiscono anche le vendite di automobili in Europa e in Cina dove a primeggiare è il colosso Byd.

Nonostante l’azienda punti a rielaborare le linee di produzione e realizzare nuovi modelli automobilistici più convenienti nella prima metà di quest’anno, restano alcuni problemi tecnici: Elon Musk avrebbe richiamato oltre 46 mila pickup Cybertruck per problemi alla carrozzeria. Alcuni pannelli di acciaio rischierebbero di staccarsi a causa di un difetto. “Se leggi le notizie sembra un Armageddon”, ha affermato il diretto interessato rassicurando i dipendenti Tesla e invitando gli americani a “tenere strette le proprie azioni”.
Il ceo dell’azienda e capo del Doge, poi, ha commentato gli ultimi episodi di vandalismo che hanno preso di mira veicoli, showroom e stazioni di ricarica: “È come se non potessi passare davanti alla tv senza vedere una Tesla in fiamme. Capisco se alcune persone non vogliono acquistare il nostro prodotto, ma non devono bruciarlo. È un po’ irragionevole”.
Da settimane, gruppi come Action Network, People Over Profits e Disruption Project organizzano proteste contro il miliardario e il suo ruolo nell’amministrazione Trump. Ma oltre alle proteste pacifiche in tutto il Paese, sono stati segnalati almeno 80 casi di incendi dolosi ai veicoli Tesla.