“Un percorso di studio dei valori della religione islamica che permetta di acquisire elementi di conoscenza che consentano di comprenderne gli insegnamenti senza confonderli con il fondamentalismo religioso e la propaganda islamista”. Questo il testo dell’innovativo provvedimento disposto nei confronti di un cittadino italiano di origini albanesi fermato questa mattina dagli agenti della Digos di Bari.
Il 35enne, fermato per aver inneggiato all’ISIS, possedeva nei propri dispositivi elettronici immagini e video esaltanti le azioni terroristiche condotte dagli estremisti islamici, in particolare, gli attentati di Parigi. Gli investigatori hanno anche constatato la condivisione in rete, da parte dell’uomo, di un video inneggiante alla conquista islamica dell’Italia e quella di un’intervista del fondamentalista islamico Anjem Choudary, in cui quest’ultimo minaccia lo Stato italiano annunciando che i combattenti del Daesh conquisteranno Roma per affermarvi la Sharia.
Questi elementi hanno convinto la Procura di Bari a richiedere, alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Bari, un provvedimento d’urgenza. All’uomo è stato vietato di allontanarsi dal Comune di residenza per due anni con conseguente ritiro immediato del passaporto e di ogni eventuale altro documento valido per l’espatrio. È stato inoltre disposto il divieto di accesso alla rete Internet.
Ma il Tribunale di Bari ha proposto al cittadino italiano anche un’innovativa pena, da lui accettata. Si tratta di un percorso di de-radicalizzazione che rappresenta un’assoluta novità in relazione alla lotta al terrorismo internazionale. Il provvedimento è teso al concreto recupero sociale dell’uomo, attraverso un percorso socio-spirituale che prevede il coinvolgimento di una idonea guida religiosa da individuare con l’ausilio di referenti qualificati dell’associazionismo islamico istituzionalizzato della provincia di Bari.
È dunque in fase di elaborazione, informano gli investigatori, una specifica attività, d’intesa con la Procura della Repubblica, per stabilire forme di coinvolgimento della locale comunità islamica per realizzare una piattaforma d’incontri su tematiche religiose e dar corso all’effettivo reinserimento sociale dell’operaio. Nello stesso tempo si intende in questo modo fortificare il rapporto con l’associazionismo islamico in un’ottica di comune condivisione della prevenzione dell’estremismo.