ISTANBUL – È di 1.504 morti il bilancio del sisma di magnitudo 7.9 che ha colpito la Turchia e la Siria nella notte tra il 5 e il 6 febbraio. Lo riporta la Cnn dopo che una nuova scossa di magnitudo 7.5 ha colpito l’intera area nella mattinata. Il terremoto è stato il più grande disastro registrato nel Paese dal 1939, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta il Guardian. Il sisma è stato registrato alle ore 3:17 (le 2:17 in Italia) nel sud del Paese, vicino al confine con la Siria, con epicentro nella provincia di Gaziantep, a 25 km di profondità. Sulla scia, un terremoto di magnitudo 4.6 della scala Richter ha scosso anche Cipro.
Poco prima della notizia divulgata dalla Cnn, il presidente turco Recep Tayyp Erdogan aveva parlato di oltre 912 vittime in Turchia, mentre secondo l’agenzia di stampa ufficiale siriana “Sana”, citando il ministero della Sanità, erano 560 le persone morte in Siria. Secondo l’Usgs, il sito americano sul monitoraggio sismico, il bilancio delle vittime potrebbe arrivare a diecimila.
Gli aiuti di Europa e Stati Uniti
Immediata la solidarietà da parte dell’Unione Europea, che fa sapere dell’invio di “dieci squadre di ricerca e soccorso in ambiente urbano” da vari Paesi. Anche l’Italia ha offerto il proprio aiuto, come dichiarato dal ministro degli esteri Antonio Tajani in un tweet . Non manca il sostegno degli Stati Uniti che si dicono “pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria”.
Revocato l’allarme tsunami in Italia
Il sisma in Turchia ha causato preoccupazione anche per l’Italia, dove la Protezione Civile ha diramato nella notte un’allerta maremoto revocata poi nelle prime ore del mattino. Ripresi dalle 06:30 di lunedì i servizi ferroviari che erano stati interrotti nelle regioni di Sicilia, Calabria e Puglia proprio a scopo cautelativo. Non abbassa la guardia, invece, l’isola d’Ischia, dove il sindaco ha predisposto la chiusura di tutte le scuole seguendo le indicazioni della protezione civile regionale.