Col ritrovamento dell’ultimo operaio, salgono a quattro le vittime della fabbrica di Medolla,la Haematronic, l’azienda biomedica il cui capannone industriale è crollato ieri alle nove del mattino.
I vigili del fuoco hanno recuperato il suo corpo tra le macerie un’ora fa. La notizia giunge assieme al decreto ministeriale varato sta mattina col quale il Consiglio dei Ministri ha deciso la deroga del Patto di stabilità delle spese per la ricostruzione, entro un limite definito per i Comuni. Aumentata di due centesimi l’accisa sui carburanti per autotrasporto così come saranno utilizzati diversamente i fondi resi disponibili dalla revisione della spesa dei conti pubblici.
Nuove scosse nella notte. Sono state più di 60 le scosse di terremoto registrate questa notte dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell’area della pianura emiliano-lombarda, colpita in dieci giorni da due violenti sismi di magnitudo 5.9 e 5.8. Rispetto al 20 maggio, l’epicentro si è spostato un po’ più ad ovest, in prossimità dei comuni modenesi di Medolla, Mirandola e Cavezzo.
Dai rilievi effettuati, durante la notte si sono verificate scosse dalla mezzanotte fino alle cinque e un quarto del mattino. La più forte, di magnitudo 3.4, si è avuta alle tre e cinquantaquattro ed è stata chiaramente avvertita nei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Feliciano sul Panaro e a San Giovanni del Dosso in provincia di Mantova.
Gara di solidarietà tra le regioni. Sale quindi il bilancio diffuso dalla Protezione civile: 17 morti, che considerando le vittime del 20 maggio diventano 24, 350 feriti e 14mila sfollati.
I campi di accoglienza più grandi della basso mantovana sono stati allestiti a Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate e San Giovanni del Dosso, e altri sono a Gonzaga e Suzarra.
Potenziati gli interventi di soccorso sul territorio si legge in un comunicato diramato da Franco Gabrielli, capo della Protezione civile. Le Organizzazioni Nazionali e Regionali di volontariato hanno ampliato del 20% la capacità ricettiva delle aree di accoglienza, mettendo a disposizione ulteriori moduli assistenziali, posti letto e servizi.
Due moduli da 250 posti, messi a disposizione da Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze della Lombardia) e dall’Ana (Associazione nazionale Alpini di Treviso), sono stati già inviati nei Comuni di Novi e di Cento.La Croce RossaItaliana ha inviato tende e materiali per 500 posti complessivi a Concordia, mentre un modulo sempre da 500 posti letto è stato destinato ai comuni di Mirandola e a Cavezzo dalle regioni Abruzzo e Friuli Venezia Giulia.
Attive negli aiuti anche l’ Umbria, il Molise, il Piemonte e il Lazio.
Inoltre anche le Ferrovie dello Stato e il Nucleo Geni ferrovieri hanno messo a disposizione otto carrozze nel Comune di Crevalcore, in grado di ospitare 400 persone.
Mentre grazie al potenziamento degli accordi tra la regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria degli albergatori, sono stati messi a disposizione ulteriori posti in strutture alberghiere.
Nelle zone colpite sono a lavoro circa 4mila unità e 760 mezzi della Protezione Civile. Mentre per quanto riguarda i Vigili del Fuoco, sono arrivate altre 218 unità, che vanno ad aggiungersi alle 1200 già operanti da domenica scorsa e ai 185 militari mandati dallo Stato maggiore della Difesa, le cui principali attività sono quelle di la rimozione di detriti, il trasporto di derrate, il supporto logistico al campo di accoglienza, la demolizione di manufatti, il trasporto di attrezzature sanitarie e la sicurezza della rete ferroviaria.