È in discussione alla Camera proprio in queste ore il testo del decreto legge sul terremoto licenziato la settimana scorsa dalla commissione Ambiente. Tra i provvedimenti più rilevanti inseriti nel decreto, l’anticipo di 300 milioni per intervenire immediatamente nelle zone colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017, la sospensione degli adempimenti tributari prorogata fino al 30 novembre, la deroga sui giorni di frequenza minima scolastica e misure ad hoc per consentire la riapertura al pubblico delle chiese.
Tra le altre novità introdotte in commissione, i 2 miliardi in 10 anni che lo Stato si impegna a stanziare con l’intera quota dell’8×1000, che saranno destinati alla ricostruzione e al restauro di beni culturali danneggiati dal sisma. Prevista anche l’introduzione di una norma a sostegno delle imprese nelle zone colpite, mentre per il “danno indiretto” l’erogazione di uno stanziamento che per il momento ammonterebbe a 23 milioni di euro.
«La Commissione, esaminando la conversione in legge del decreto, ha approvato la mia proposta a sostegno dei beni culturali feriti. Si tratta di circa 150/200 milioni l’anno che garantiranno una fonte certa e sicura di finanziamenti, due miliardi in dieci anni. Una proposta che sin dall’inizio ha incontrato il parere favorevole anche del Ministro Franceschini», spiega Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera.