Un boato, la terra che trema, la gente che si riversa in strada prima dell’alba. Un risveglio da paura per Roma ed i romani, colpiti da un terremoto di magnitudo 3,3. La forza del sisma è stata confermata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), dopo la stima preliminare diffusa che si attestava tra 3,2 e 3,7. Stando alle verifiche condotte dai Vigili del fuoco non risulterebbero danni a persone o cose.
Il sisma, avvenuto alle 5:03 di stamane e durato una decina di secondi, ha avuto epicentro a Fonte Nuova, zona a nord est della Capitale, ad una profondità di circa 10 chilometri, preceduto da un forte boato che ha impaurito gli abitanti, svegliati di soprassalto. “Molta gente qui è sensibile perché originaria di Amatrice o di zone vicine, c’è stato spavento e molti sono scesi in strada”, racconta all’Adnkronos il sindaco di Fonte Nuova Piero Presutti, confermando che “la situazione ora e tranquilla” e che, dopo il sopralluogo della Protezione civile, al momento non si registrano danni.
La scossa è stata avvertita anche in alcuni Comuni vicini, come Guidonia Montecelio, Tivoli, Monterotondo e Mentana. Nelle zone coinvolte sono state diverse le chiamate ai servizi di emergenza da parte dei cittadini.
Quello registrato stamane all’alba è un evento poco frequente nell’area Nord-Est della provincia di Roma: “L’area interessata dall’evento di questa mattina non presenta una sismicità significativa negli ultimi anni”, afferma l’Ingv, sottolineando comunque, attraverso le parole del sismologo Alessandro Amato, che si tratta di “un’area che va monitorata”. Lo stesso Amato precisa all’Agi che “di terremoti di questo tipo, in Italia ne abbiamo tantissimi”.
L’ultimo sisma significante nella zona risale al 24 aprile del 1901, quando la Sabina venne colpita da una scossa di magnitudo 5,3. Dal 1985 a oggi gli eventi sismici nella stessa zona sono stati pochissimi e sempre di bassa intensità. Situazione simile verso Guidonia e Tivoli, seppur con scosse più frequenti.