NAPOLI – L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato il terremoto di magnitudo 4.4 che ha fatto tremare i Campi Flegrei. Abbiamo chiesto i rischi legati all’attività sismica del napoletano a Lucia Pappalardo, ricercatrice dell’Ingv presso l’Osservatorio vesuviano.
Questo terremoto era prevedibile?
“I terremoti non sono mai prevedibili. Però la velocità con cui si è sollevato il suolo si era intensificata nell’ultimo nell’ultimo periodo. Potevamo aspettarci dei terremoti di questa magnitudo. Oltretutto, di questa intensità c’era già stato il 20 maggio, di magnitudo 4,4”.
A cosa a cosa sono dovuti?
“Sono dovuti proprio al sollevamento del suolo in atto. Pozzuoli è il centro del vulcano della caldera dei Campi Flegrei. Noi diciamo che il sollevamento ha una forma a campana perché è massimo al centro della caldera e poi diventa sempre minore verso il bordo. Questo sollevamento deforma le rocce che, a un certo punto, non resistono più e si spaccano, causando i terremoti che abbiamo registrato”.
Dobbiamo aspettarcene altri della stessa entità?
“Purtroppo, con questo tasso di sollevamento del suolo, ci possiamo aspettare anche un’attività sismica simile a quella che stiamo registrando in questo periodo o anche leggermente più forte”.