Per gli studenti delle scuole le vacanze di Natale potrebbero arrivare prima del previsto. L’Unione delle province italiane (Upi) protesta contro i tagli della spending review all’istruzione, e minaccia di spegnere i riscaldamenti negli edifici scolastici. Lo hanno annunciato i presidenti delle province al termine di un’assemblea che si è tenuta ieri a Roma.
I tagli della spending review. Il ministro per la Funzione Pubblica Patroni Griffi ha annunciato tagli per 150 milioni di euro nel 2012 e 1,2 miliardi per il 2013. «In questo modo, non si cancellano gli sprechi – ha sottolineato Antonio Saitta, presidente dell’Upi – ma si cancella tutto». Non ci sarebbero soldi per le manutenzioni delle aule e degli uffici, per pagare le bollette e soprattutto per mettere in sicurezza le strutture, e pertanto i servizi non potranno essere garantiti. Saitta lancia la sua provocazione e avverte che le province faranno ricorso al Tar contro le decisioni del governo. Sono 600.000 gli alunni che potrebbero rimanere al freddo. «Il governo è ingrato e decisioni come queste devono essere ben spiegate agli studenti e ai loro genitori», ha aggiunto il presidente della provincia di Torino, spiegando i motivi della protesta. Saitta ha poi incontrato in viale XX settembre il ministro dell’economia Grilli, che si è impegnato a rivedere le misure varate dal governo, ma le modifiche potranno essere attuate solo nel 2013 con la legge di stabilità.
Il presidente della provincia di Verona Giovanni Miozzi ha chiarito che le azioni di protesta non colpiranno direttamente i ragazzi, e che il diritto allo studio sarà garantito. Nonostante le prese di posizione di Saitta, Miozzi ha voluto rassicurare le famiglie: «Piuttosto elimineremo i riscaldamenti nei nostri uffici».
La replica di Patroni Griffi.Il ministro Patroni Griffi ha richiamato all’ordine l’Upi, invitando il presidente Saitta ad abbassare i toni: «Mi auguro che il neopresidente dell’Upi abbia un comportamento più consono all’istituzione che rappresenta».
Di Annalisa Cangemi