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HomeEsteri Tensioni Russia-Ucraina, dislocata nuova batteria in Crimea

Tensione alle stelle
tra Russia e Ucraina
Nuovi missili in Crimea

Dopo il sequestro delle navi di Kiev

Ue valuta nuove sanzioni contro Mosca

di Laura Bonaiuti28 Novembre 2018
28 Novembre 2018

Il rischio escalation è sempre più alto. Il Cremlino ha annunciato oggi che trasferirà in Crimea un’altra batteria di S-400, i sistemi anti-missilistici capaci di abbattere 36 aerei nemici in un raggio di 400 chilometri oltre ad altri obiettivi, come i missili balistici. In Crimea, la regione che è stata annessa alla Russia nel 2014, sono presenti già tre batterie di S-400. I nuovi sistemi saranno operativi “entro la fine dell’anno”. Questa decisione, non a caso, è stata comunicata dopo che l’Ucraina ha dichiarato che da oggi sarà in vigore la legge marziale per 30 giorni: le regioni in cui varrà saranno proprio quelle al confine con la Russia e nell’area del Mar Nero. Intanto l’Ue valuta nuove sanzioni verso la Russia e invita tutte le parti alla “massima moderazione per un allentamento” della tensione dopo quanto avvenuto nel Mar d’Azov.

Tutto è cominciato domenica scorsa: due navi militari ucraine e un rimorchiatore che provenivano dal Mar Nero stavano percorrendo lo stretto di Kerch per raggiungere il Mar d’Azov quando un convoglio russo, secondo le accuse di Kiev, avrebbe speronato una delle due navi e poi aperto il fuoco. Le imbarcazioni, insieme ai 24 marinai presenti, sono state sequestrate da Mosca che sostiene che queste ultime avrebbero violato le acque territoriali russe. Molti ucraini hanno avviato proteste violente davanti alle sedi diplomatiche russe e hanno considerato le azioni del Cremlino come un atto di ingerenza gratuita e imperdonabile. Trattati e diplomazia a parte, si teme che la situazione potrebbe degenerare ancora.

Secondo la BBC l’incidente di domenica è lo scontro più pericoloso al largo della Crimea da quando la Russia ha annesso la penisola nel 2014. Alcuni dei marinai presenti sulle navi ucraine sono stati interrogati dai servizi segreti eredi del Kgb. Mosca ha poi diffuso le loro dichiarazioni in cui ammettono lo sconfinamento nelle acque territoriali russe. In parallelo, il capo di stato maggiore della Marina di Kief Voronchenko ha detto alla tv ucraina che invece i marinai sono stati costretti a dichiarare il falso: “Conosco i marinai”, ha affermato, “quello che hanno detto non è vero”.

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