I colloqui di ieri a Parigi tra Russia e Ucraina si sono chiusi con un nulla di fatto, è stato ribadito che gli Accordi di Minsk sono alla base del lavoro. Le discussioni con la mediazione franco-tedesca invece continueranno fra due settimane a Berlino. II ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha invitato il segretario di Stato statunitense Antony Blinken a “prendere sul serio” le “ragionevoli preoccupazioni della Russia in materia di sicurezza”. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha ribadito che la Russia non reagirà immediatamente alle risposte consegnate ieri da Usa e Nato sulle richieste di Mosca relative alla sicurezza. Nel frattempo Vladimir Putin ha accolto l’invito del capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan a recarsi in Turchia per trovare una mediazione sulla questione ucraina. Tra Mosca e Ankara permangono ancora distanze sul Medio-Oriente.
L’Ucraina resta nella Nato
Una cosa è certa: gli Stati Uniti non escluderanno l’Ucraina dalla Nato. Il portavoce del presidente, Dmitry Peskov, nel frattempo ha detto ai giornalisti che la Russia non “si affretterà alle valutazioni”, dicendo che ci vorrà “tempo per analizzare” la risposta. La Russia ha pubblicato un elenco scritto delle sue preoccupazioni per l’espansione della Nato e le relative questioni di sicurezza.
A rischio il mercato energetico
La vicenda ucraina coinvolge l’intero continente europeo dal punto di vista energetico. Putin resta un partner chiave in questo settore e l’escalation di tensione al confine russo-ucraino ha già generato problemi sui mercato nei giorni scorsi. Oltre al gas sono a rischio anche i prezzi di petrolio, grani e metalli in caso di ulteriori recrudescenze.