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HomePolitica Tensioni nella maggioranza: a rischio tenuta del governo. Scontro fra Conte e Renzi

Tensioni nella maggioranza
a rischio tenuta del governo
Scontro fra Conte e Renzi

Iv propone un esecutivo di coesione

l'economia preoccupa il Quirinale

di Chiara Viti06 Maggio 2020
06 Maggio 2020

In handout frame from the live braodcast of the Senate channel, Italian Prime Minister Giuseppe Conte informs about the government's lockdown easing schedule due to the coronavirus disease (COVID-19) pandemic emergency, Rome, Italy, 30 April 2020. ANSA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Le tensioni nella maggioranza rischiano di impattare sulla tenuta del governo e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prova a risolverle, lavorando a misure largamente condivise. I temi che agitano l’esecutivo sono i fondi per la famiglia, per la sanità, il reddito di emergenza e anche la regolarizzazione dei migranti e delle colf che lavorano in nero.

Frenata sulla proposta del ministro del ministro dell’economia Roberto Gualtieri, sostenuta dal Partito Democratico e Movimento 5 stelle ma osteggiata da Italia Viva, sulla ricapitalizzazione con fondi pubblici delle piccole e medie imprese, che hanno fra i cinque e i cinquanta milioni di fatturato. La decisione è rimandata a dopo l’incontro con le parti sociali.

Italia Viva immagina, se il governo Conte dovesse cadere, un esecutivo con i Cinque Stelle ma a guida Pd o un governo di larghe intese, ragionando così nell’ipotesi che non si possa andare a votare finché non si sarà svolto il referendum per il taglio dei parlamentari. L’idea del Quirinale però è che per questa legislatura non ci siano però altri governi possibili e se dunque se l’esecutivo dovesse cadere, si tornerebbe a votare.

Giuseppe Conte in un’intervista rilasciata oggi a Il Fatto Quotidiano si dice sicuro che il governo arriverà a fine legislatura e apre alle elezioni regionali a luglio-agosto. Mentre sul referendum avverte: “la finestra elettorale più adatta rimane quella autunnale”. Neanche il referendum sarebbe sufficiente però, considerata la gravità dell’emergenza economica, a impedire un ritorno rapido al voto ma Conte avverte il leader di Iv Matteo Renzi che “l’instabilità sarebbe un gravissimo danno alla vigilia della ripartenza”. Questa mattina il leader della Lega Matteo Salvini, ai microfoni di Skytg24 ha dichiarato: “Noi ci preoccupiamo di risolvere i problemi sociali ed economici del Paese. Il mio problema oggi non è Conte o chi verrà dopo di lui”.

Sul tema interviene anche il capo politico del M5s Vito Crimi, che a Radio 24, sottolinea: “Sarò molto secco. Non può esserci un altro governo, non è possibile pensare ad ulteriori maggioranze, né tecniche né di unità nazionale. C’è già un governo di unità nazionale nel quale siamo entrati facendo tanti sacrifici, venendo da un’esperienza molto diversa. Conte è una figura di garanzia”.

Il rischio che le tensioni della maggioranza si riflettano sulla tenuta del governo preoccupa dunque anche il Colle. L’apertura di una crisi determinerebbe un vuoto istituzionale proprio nel momento in cui il Paese ha bisogno di un esecutivo che sia in grado di lavorare a pieno ritmo. Una crisi prolungata poi non sarebbe sostenibile sui mercati né di fronte ai partner europei, con i quali sono aperti tavoli cruciali per l’economia italiana.

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