Conte vorrebbe riunire la maggioranza dopo l’approvazione della manovra. In un’intervista al Fatto Quotidiano, il presidente del Consiglio ha invitato i leader dei quattro partiti M5s, Pd, Italia Viva e Leu ad un weekend di lavoro. “Tutti parleranno fuori dai denti, poi raccoglieremo i rispettivi obiettivi, metteremo giù un cronoprogramma dettagliato perché tutti si impegnino sul che fare e sul quando farlo nei prossimi tre anni e mezzo”, ha detto il premier.
Nel lungo colloquio con il direttore Marco Travaglio, Conte ha ribadito la necessità di “rinunciare a dichiarazioni estemporanee, smarcamenti tattici, rivendicazioni di bandiera marginali. Marciare compatti per questo disegno riformatore è doveroso”.
L’ultima polemica nel governo ha riguardato il ministro dell giustizia Bonafade che ha lanciato un avvertimento al Partito Democratico. “Il Pd non si comporti come la Lega, che ha fatto di tutto per bloccare la mia riforma, mentre insieme possiamo scriverne una veramente rivoluzionaria”, ha affermato a La Repubblica.
Non si sono fatte attendere le reazioni dell’opposizione. “L’annuncio di una specie di ‘conclave’ tra leader di maggioranza dopo la manovra somiglia molto alla mossa della disperazione di Conte”, afferma Francesco Paolo Sito, deputato di Forza Italia. “Considerato il livello di conflittualità tra gli alleati per amor di potere, c’è da aspettarsi più che altro una turbolenta riunione di condominio a porte chiuse”.
Intanto, il segretario della Lega Matteo Salvini scommette sulle votazioni del prossimo 26 gennaio. “Sicuramente se dopo l’Umbria che da 50 anni votava a sinistra anche l’Emilia-Romagna sceglierà il cambiamento e il futuro, sarà un dato politico importante”. Lo ha detto a margine di un comizio elettorale a Forlì. “Detto questo – ha concluso riferendosi all’Esecutivo a guida Pd-M5S -. Se questi continuano a litigare tutti i giorni come stanno facendo da due mesi non so neanche se ci arrivano al 26 gennaio”.
Italia Viva di Matteo Renzi apre le porte e diviene una suggestione per il centrodestra, che soffre la posizione di subalternità con i partiti sovranisti. “Quello che mi fa rabbia è la sudditanza psicologica nei confronti del sovranismo, che è dannosa per il nostro partito”, ha dichiarato Mara Carfagna, deputata di Forza Italia.
Questioni a cui Silvio Berlusconi ha risposto: “Se l’obiettivo è costruire una vasta area liberale, cattolica, riformatrice, alternativa alla sinistra e determinante per la vittoria del centrodestra, non lo si ottiene certo con la frammentazione, che ha sempre determinato avventure politiche di cortissimo respiro”.