Il tennis italiano è da record: per la prima volta e dopo diversi anni di difficoltà sono ben otto gli atleti italiani nella top 100 mondiale, pubblicata questa mattina dall’Atp. Un piccolo rinascimento, guidato dal nostro miglior talento: Fabio Fognini, il 32enne ligure vincitore del Monte-Carlo Rolex Masters 2019, che si posiziona al 12esimo posto.
Subito dietro di lui Matteo Berrettini (n. 13 al mondo), 23enne romano semifinalista agli ultimi Us Open; poi Lorenzo Sonego (24 anni, di Torino, 55esimo in classifica), vincitore di un titolo ATP; Marco Cecchinato (n. 69), 27enne siciliano semifinalista al Roland Garros 2018. Poi c’è Andreas Seppi, 35enne trentino che adesso è 72esimo.
Ed ancora il 27enne marchigiano Stefano Travaglia (n. 85 al mondo), Thomas Fabbiano (n. 91 al mondo), 30enne pugliese vincitore di tre tornei Challenger e cinque Futures. L’ultimo a entrare nella top 100 è il 26enne siciliano Salvatore Caruso, che ha raggiunto il terzo turno al Roland Garros nel 2019 e ha vinto il Challengers di Barcellona 2019 ed entra ora nella graduatoria al 98esimo posto.
Un mix di età e provenienze diverse, dunque, che rende onore al nostro paese in uno sport in cui storicamente fatichiamo a raggiungere risultati importanti. Nell’ultimo anno, però, qualcosa è cambiato: ora soltanto Francia, Stati Uniti e Spagna hanno più tennisti di noi tra i migliori cento. E sullo sfondo c’è già Jannik Sinner, che a 18 anni e dieci giorni di età è diventato il secondo giocatore italiano più giovane della storia a disputare un Major, l’Us Open.
A dimostrazione che la fatica, il sacrificio e la pazienza hanno portato il tennis italiano a migliorarsi nettamente. Ad aiutare, poi, è stata sicuramente la capacità di organizzare eventi sempre più attrattivi, che portano visibilità ed investimenti. Il prossimo sarà rappresentato dalle Atp Finals a Torino dal 2021 al 2024. A questo punto sognare è d’obbligo: il passo successivo è il consolidamento negli Slam e nei Masters 1000.