È stata una (piccola) donna a tagliare il nastro inaugurale della seconda edizione di Tempo di Libri. Tra Sofia, 9 anni, e la scrittrice Silvana Lattmann, che nello stesso momento presentava il suo romanzo autobiografico Nata il 1918, ci sono 90 anni di differenza. Quasi un secolo di generazioni di donne che ieri hanno popolato la Fieramilanocity per il primo giorno della manifestazione che prendeva il via proprio nella Giornata Internazionale della Donna.
Proprio loro, le donne, sono state oggetto di studio dell ’Osservatorio Aie sui consumi editoriali ha condotto uno studio sulle differenze di genere: Leggere è donna. Scrivere è maschile. È emerso che le lettrici sono più dei lettori. Secondo i dati Istat del 2015, in Italia legge il 48,9% delle donne e il 35,9% degli uomini dai sei anni in su. Numeri destinati a salire se, oltre ai libri, si considerano pubblicazioni diverse dalla narrativa e dalla saggistica.
Non solo avide lettrici ma anche vere e proprie sostenitrici del mercato dei libri (le donne ne comprano più degli uomini). Eppure è ancora troppo bassa la percentuale di donne scrittrici, solo il 36,3% è donna, il 63,7% è uomo, o di donne che ricoprono ruoli dirigenziali ai vertici delle case editrici, il 22,3% contro 77,7% degli uomini.
Da uomo e donna cambiano anche le abitudini di consumo dei libri: secondo una ricerca del 2011 pubblicata sul magazine inglese The Observer, le donne sono solite arrivare alla fine di ogni libro mentre gli uomini tendono ad accumularne compulsivamente senza però leggerli o spesso lasciandoli abbandonati sul comodino.