Dare “priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina”. È questo il punto più importante del colloquio telefonico che si è tenuto ieri tra il presidente americano Joe Biden e quello ucraino Volodymyr Zelensky. Le parole pronunciate dal presidente degli Stati Uniti sembrano aver soddisfatto l’omologo ucraino che in un tweet ha commentato la telefonata in termini positivi. La conversazione con Biden è stata “fruttuosa”, ha scritto Zelensky, sottolineando la “gratitudine per un altro pacchetto di sicurezza” e la discussione “di ulteriore cooperazione in materia di difesa, protezione e manutenzione del nostro settore energetico”. Segno che, alla vigilia del vertice online di oggi del G7 – ha ribadito il presidente ucraino – “la leadership americana rimane salda!”
Il G7, annunciato dal governo tedesco, presidente di turno del formato internazionale, sarà dedicato principalmente all’invasione russa dell’Ucraina e alle sue conseguenze. Ma queste non sono le uniche dimostrazioni di sostegno strategico-militare diretto a Kiev. Questa mattina, all’arrivo al Consiglio Affari Esteri europeo, José Manuel Albares, il ministro degli Esteri spagnolo, ha sottolineato come “Il finanziamento a favore dell’Ucraina di 18 miliardi di euro deve arrivare il primo possibile”.
E mentre Parigi domani si prepara ad ospitare la conferenza internazionale in sostegno alla resistenza civile dell’Ucraina, presieduta dal presidente francese Emmanuel Macron, Catherine Colonna, ministro dell’Europa e degli Affari Esteri della Francia, conferma la sua volontà di trovare accordi comuni ai fini di poter esercitare pressioni sulla Russia. Sostegno a Kiev ribadito anche dal Vaticano, che secondo il cardinale Pietro Parolin, è “il terreno adatto in cui le parti possono incontrarsi e avviare un dialogo”
Parole che assumono un’importanza ancora più rilevante alla luce dei recenti bombardamenti che hanno colpito recentemente le principali citta ucraine. I russi hanno bombardato pesantemente Kherson, concentrandosi contemporaneamente anche nella regione di Donetsk, di Zaporizhzhia, e Kharkiv. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, intanto, in un’intervista al canale tedesco Ard, ha annunciato che l’ipotesi di un blackout completo in seguito ai bombardamenti russi “è abbastanza realistica, ma la situazione instabile non spingerà gli ucraini a lasciare il Paese”.