Il Governo ha imposto lo stop alla protesta dei tassisti, almeno per ora. Dopo sei giorni il servizio è ripreso a Milano, Torino e Roma, tratte per Fiumicino incluse. Ora però il ministero dei Trasporti ha a disposizione 30 giorni per regolamentare tutto il settore, bloccato da un groviglio di leggi. Intanto non si placano i malumori e si profila, quindi, un tavolo di contrattazioni piuttosto complicato.
Nessun arretramento sulla questione Uber, considerato come l’origine di tutti i mali, così come si chiede che gli Ncc (Noleggi con conducente) restino confinati in aree specifiche e lontane da quelle in cui operano i taxi. Il primo passo del ministero dei Trasporti sarà rivedere le norme di assunzione dei noleggiatori, ma ancora non è chiaro come si muoverà sulla questione Uber. I tassisti chiedono che il servizio offerto dalla società nata negli Usa venga notevolmente ridimensionato.
Dopo quasi una settimana di disagi, da oggi almeno è possibile prenotare di nuovo un taxi. Ieri l’apice della protesta. Oggetti e bottiglie di vetro sono volate davanti alla sede del Pd, spingendo le forze dell’ordine a caricare. Tra la folla alcuni militanti dell’estrema destra e manifestanti esagitati, armati di tirapugni. Vicino alla Camera e davanti al ministero dei Trasporti, esplose anche alcune bombe carta. Il bilancio a fine giornata è stato di diversi feriti, di cui due con trauma cranico, e quattro fermati, due dei quali di Forza Nuova.
La sindaca di Roma ha espresso la sua vicinanza ai tassisti, ma è stata travolta da critiche proprio per il supporto dato a manifestanti violenti e che hanno inscenato il saluto fascista. La prima cittadina ha quindi precisato la propria posizione attraverso un tweet.
Manifestare è un diritto;usare la forza è inaccettabile. Al fianco di chi protesta civilmente. Ferma condanna verso chi ricorre alla violenza.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) 21 febbraio 2017
Anche la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, si è espressa sulla vicenda: “Penso che una protesta che aveva una ragione, perché è indubbio che non possano esserci regole dispari nel servizio pubblico, stia trasformandosi in altro. Quando le cose degenerano in forme e gesti violenti vanno comunque condannate”.