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HomeCronaca Taxi, riprende il servizio. Il MIT si dà 30 giorni per aggiustare il settore

Taxi, riprende il servizio
Il Ministero si dà 30 giorni
per regolamentare il settore

Critiche per la sindaca di Roma

la Camusso condanna la violenza

di Valerio Del Conte22 Febbraio 2017
22 Febbraio 2017

Alcuni taxi all'uscita della stazione Termini a Roma, 22 febbraio 2017. ANSA / ETTORE FERRARI

Il Governo ha imposto lo stop alla protesta dei tassisti, almeno per ora. Dopo sei giorni il servizio è ripreso a Milano, Torino e Roma, tratte per Fiumicino incluse. Ora però il ministero dei Trasporti ha a disposizione 30 giorni per regolamentare tutto il settore, bloccato da un groviglio di leggi. Intanto non si placano i malumori e si profila, quindi, un tavolo di contrattazioni piuttosto complicato.

Nessun arretramento sulla questione Uber, considerato come l’origine di tutti i mali, così come si chiede che gli Ncc (Noleggi con conducente) restino confinati in aree specifiche e lontane da quelle in cui operano i taxi. Il primo passo del ministero dei Trasporti sarà rivedere le norme di assunzione dei noleggiatori, ma ancora non è chiaro come si muoverà sulla questione Uber. I tassisti chiedono che il servizio offerto dalla società nata negli Usa venga notevolmente ridimensionato.

Dopo quasi una settimana di disagi, da oggi almeno è possibile prenotare di nuovo un taxi. Ieri l’apice della protesta. Oggetti e bottiglie di vetro sono volate davanti alla sede del Pd, spingendo le forze dell’ordine a caricare. Tra la folla alcuni militanti dell’estrema destra e manifestanti esagitati, armati di tirapugni. Vicino alla Camera e davanti al ministero dei Trasporti, esplose anche alcune bombe carta. Il bilancio a fine giornata è stato di diversi feriti, di cui due con trauma cranico, e quattro fermati, due dei quali di Forza Nuova.

La sindaca di Roma ha espresso la sua vicinanza ai tassisti, ma è stata travolta da critiche proprio per il supporto dato a manifestanti violenti e che hanno inscenato il saluto fascista. La prima cittadina ha quindi precisato la propria posizione attraverso un tweet.

Anche la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, si è espressa sulla vicenda: “Penso che una protesta che aveva una ragione, perché è indubbio che non possano esserci regole dispari nel servizio pubblico, stia trasformandosi in altro. Quando le cose degenerano in forme e gesti violenti vanno comunque condannate”.

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