“L’analisi costi-benefici non mi ha convinto. In linea generale più veloci viaggiano le merci e le persone, meglio è”, così ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, durante la presentazione del rapporto Agromafie a Roma.
La posizione del ministro dell’Interno si aggiunge a quella dell’ingegnere Pierluigi Coppola, docente a Roma-Tor Vergata ed esperto di studi di fattibilità, che ritiene positivo il saldo dell’opera poiché produrrebbe un valore netto economico di 400 milioni di euro in ottica italiana, con un aumento fino a 500 milioni contando il già annunciato cofinanziamento europeo.
Coppola è l’unico dei sei membri della commissione Trasporti alla Camera di Marco Ponti a non essere schierato contro la Tav e la sua analisi sembra ribaltare i risultati del documento commissionato dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che evidenziava costi pari a oltre sette miliardi di euro.
Toninelli ha criticato la posizione di Coppola: “Io sono molto favorevole al dibattito, ma l’analisi costi-benefici sulla Tav è una sola. Coppola non faceva parte del team di lavoro di Ponti e ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua”. Il ministro ha rimarcato quindi che i dati di partenza restano quelli dell’analisi costi-benefici.
Ma anche quanto emerso dalla commissione presieduta da Ponti è stato fonte di polemiche. Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, afferma che “la controanalisi del professor Coppola sulla Tav è la sconfessione tecnica della relazione politica preconfezionata dalla commissione Toninelli-Ponti. La relazione Ponti ha messo in conto all’Italia costi che non ci spettano, facendo sparire per incanto i finanziamenti europei”. Bernini conclude dicendo che quanto fatto dalla commissione è un “trucco spudorato” per fornire ai 5 Stelle un pretesto per bloccare l’alta velocità.