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HomeEconomia Tasse, Di Maio frena Conte: “No a imposta su merendine”. Si cercano nuove coperture

Tasse, Di Maio frena Conte
su voli e merendine
Si cercano nuove coperture

Venerdì la nota di aggiornamento al Def

L'Istat: "Migliora la pressione fiscale"

di Massimiliano Cassano23 Settembre 2019
23 Settembre 2019

Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio e Luigi Di Maio, Ministro degli Esteri durante la discussione sulla fiducia al nuovo governo nell'aula del Senato, Roma 10 settembre 2019. ANSA/FABIO FRUSTACI

La manovra finanziaria incombe e nel governo cresce l’agitazione per far quadrare i conti dell’Italia. Finché si discute delle cose da fare (abbassamento del cuneo fiscale, salario minimo, scongiura dell’aumento dell’iva) sono tutti d’accordo, ma quando il discorso si sposta sul come realizzarle e sulle coperture da trovare, iniziano le polemiche. La tassa sulle merendine e sui voli aerei proposta dal ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti e inizialmente appoggiata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha subito una brusca frenata da parte di Luigi Di Maio.

Il leader pentastellato ha affidato a un post su Facebook la sua perplessità sulla nuova imposta. “Noi abbiamo come obiettivo quello di abbassare le tasse – ha scritto – ed è sbagliato scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli”. Ma dagli Stati Uniti ha poi stemperato i toni. “Non c’è nessun attrito”, dichiara, mentre Conte spegne la polemica: “nulla di deciso, valuteremo insieme”.

La prima scadenza per l’esecutivo è fissata per venerdì, quando dovrà essere presentata la nota di aggiornamento al Def. L’obiettivo è trovare coperture per un totale di 15 miliardi – sempre che i margini di flessibilità da discutere con Bruxelles risultino confermati – per scongiurare l’innesco delle clausole di salvaguardia e finanziare l’ormai famoso “green new deal”. L’idea del governo sarebbe quella di aumentare le proprie entrate attraverso la riduzione degli sprechi, la lotta all’evasione fiscale e lo sfoltimento delle agevolazioni fiscali.

Intanto i dati Istat pubblicati questa mattina evidenziano un miglioramento della pressione fiscale complessiva nel 2018. Il dato è fermo al 41,8% a differenza del 42,1% inizialmente stimato ad aprile.

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