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HomeCronaca Il taser arriva in Italia, parte la sperimentazione in sei città per tre mesi

Il taser arriva in Italia
Parte la sperimentazione
in sei città per tre mesi

L'obiettivo è ridurre le colluttazioni

ma per l'Onu è uno strumento di tortura

di Valerio Del Conte23 Marzo 2018
23 Marzo 2018

Il taser, la pistola elettrica notoriamente utilizzata negli USA, potrebbe essere introdotta anche in Italia per limitare gli interventi corpo a corpo e le colluttazioni. Dopo una circolare firmata dal capo della direzione anticrimine, è infatti cominciata la sua sperimentazione, da uno a tre mesi, in sei città: Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia. Solo in un secondo momento il dispositivo entrerà a regime in tutta Italia. Nel mondo sono 107 i paesi che utilizzano il taser, tra i quali Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Germania, Francia e Spagna. L’adozione di questo strumento ha generato riflessioni di vario genere.

Già nel 2014, quando Angelino Alfano era ministro dell’Interno, nel decreto legge sulla sicurezza negli stadi era passato un emendamento che prevedeva la sperimentazione del taser per mano dei reparti mobili. Dopo quattro anni la sperimentazione della pistola elettrica è diventata realtà e il modello che verrà adottato sarà l’X2, che emette scariche elettriche ad intensità regolare per cinque secondi. E ancora, il modello è provvisto di un doppio puntatore laser dal quale vengono sparati i dardi fino a una distanza di sette metri. Il controllo sul corretto uso della pistola elettrica avverrà attraverso una sofisticata telecamera a colori, provvista di visione notturna e posta sulla divisa delle forze dell’ordine: la sua accensione avverrà alla rimozione della sicura dell’arma. Mancano però i dettagli relativi agli obblighi che gli agenti dovranno seguire. In Italia, infatti, il taser è considerato un’arma a tutti gli effetti, lo si può ottenere con il porto d’armi e non può essere prodotto all’interno del paese. Il numero di pistole elettriche che verranno comprate per la sperimentazione resta ancora un mistero.

Taser International, società con sede a Scottsdale (Arizona), è la maggiore produttrice di pistole che usano l’elettroshock. Per estensione, il termine “taser” indica ora questo tipo di arma, i cui primi prototipi furono inventati alla fine degli anni Sessanta e ultimati alla fine degli anni Novanta. La società ha, però, deciso di cambiare nome in Axon Enterprise Inc, nel tentativo di trasformare la propria immagine e di discostarsi dalla cattiva nomea della pistola elettrica. Nonostante il taser non sia letale, nel 2007 l’Onu l’ha giudicato uno strumento di tortura. L’arma utilizza una scarica ad alta tensione per paralizzare e far contrarre i muscoli della persona colpita. Secondo una ricerca di Amnesty International, dal 2001 la pistola elettrica ha provocato più di 800 morti negli Stati Uniti. È proprio per dissociarsi da questa realtà che Taser International ha deciso di cambiare il proprio nome. Il problema reale di quest’arma risiede nel fatto che spesso viene sottovalutata e utilizzata con leggerezza, mentre risulta molto pericolosa per chi soffre di disturbi cardiaci o è particolarmente alterato. Scariche multiple possono inoltre provocare danni al sistema respiratorio e cardiocircolatorio.

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