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Taranto, sotto accusa il commissario Bondi. «Ma non ho mai detto che il tabacco fa più male dell’Ilva»

di Francesca Polacco16 Luglio 2013
16 Luglio 2013

Enrico Bondi, commissario di Governo per l’Ilva, ha risposto alle critiche che si sono scatenate contro di lui in merito alla lettera inviata lo scorso 27 giugno al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Bondi, presentando un rapporto sull’inquinamento dell’Ilva e delle sue ripercussioni sulla popolazione, avrebbe dichiarato che l’eccesso di tumori a Taranto dipende dall’elevato consumo di sigarette e alcool da parte dei tarantini essendo, quella pugliese, una realtà marittima e portuale.
«Non ho mai affermato – controbatte Bondi  – che il tabacco fa più male delle emissioni dell’Ilva». Inoltre, il parere trasmesso sulla valutazione del danno sanitario sia alla Regione Puglia, che alle Agenzie regionali che si occupano di ambiente (Arpa) e di sanità (Ares), è antecedente al commissariamento e costituisce solo un contributo che, ha continuato Bondi, ho ritenuto “doveroso” inoltrare nel testo che «mi era stato trasmesso». E in una nota il commissario ha tenuto a precisare di essere stato chiamato «con un decreto legge, che non ha precedenti in Italia, ad assicurare l’attuazione delle prescrizioni dell’Autorizzazione ambientale integrata e di altre misure di risanamento ambientale perché la preoccupazione per lo stabilimento rimane alta».
Viste le polemiche che si sono scatenate, il commissario ha ridimensionato le sue dichiarazioni: «Tale parere tecnico non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né sul piano di risanamento ambientale dell’Ilva che è in elaborazione e che terrà conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari. Tale piano – prosegue il commissario – è già impegnativo e richiede un quadro di riferimento certo e, possibilmente, un clima di lavoro e di collaborazione fra tutti i livelli istituzionali, indispensabile per fare dell’Ilva di Taranto uno degli stabilimenti più rispettosi dell’ambiente d’Europa».
Nichi Vendola non perde l’occasione per ribadire, come più volte ha già chiesto al Governo, la nomina di un commissario diverso da Bondi, poiché questi in passato ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato dell’Ilva quando era gestita dalla famiglia Riva.
Moltissimi gli interventi sia ieri che oggi. I Verdi e i Cinque Stelle, hanno chiesto le sue dimissioni da commissario, il Pd e il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha sollecitato massima chiarezza, mentre il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, ha parlato «di città offesa e di ammalati e morti che gridano vendetta».

Francesca Polacco

 

 

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