L’ennesimo incidente di lavoro causa la morte di due uomini, Giovanni Palmisano e Angelo D’Aversa. È accaduto questa mattina a Taranto, i due operai hanno perso la vita cadendo da un cestello elevatore durante i lavori di ristrutturazione di un edificio a via Galeso, al rione Tamburi. I due sono morti sul colpo: secondo le prime ricostruzione non indossavano i caschi di protezione né imbracature.
I soccorritori, giunti tempestivamente sul posto, non hanno potuto fare nulla per salvarli. Polizia, carabinieri e funzionari dello Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro) dell’Asl si sono recati sul luogo dell’accaduto per ricostruire la dinamica e accertare il rispetto delle norme di sicurezza.
Dalle indagini è emerso che il cestello sollevato dal braccio dell’elevatore, sul quale si trovavano i due uomini, si è ribaltato e che i due non indossavano le imbracature di sicurezza. “Dall’inizio dell’anno ad oggi i morti sul lavoro sono circa 630, il 20% dei quali nei cantieri”, così il segretario nazionale della Filca-Cisl, Stefano Macale, il quale ha poi affermato che il drammatico incidente di stamattina “allunga ulteriormente la scia di sangue in edilizia, che si conferma così uno dei settori con il più alto indice di infortuni, spesso mortali”, e che “serve una cultura della sicurezza che vada oltre la repressione, ma che abbracci sia la formazione che l’informazione”.
Ancora, per risolvere il problema “il governo dovrebbe coinvolgere le parti sociali e il sistema della bilateralità, molto diffuso in edilizia e composto da centinaia di professionisti che in tutta Italia danno il loro contributo quotidiano per la sicurezza e la formazione nel lavoro edile. Un loro coinvolgimento attivo non può che dare un contributo prezioso alla cultura della sicurezza, ponendo così fine a questa intollerabile lista di edili morti sul lavoro”. Anche Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime.