I contenuti riservati e destinati a rimanere segreti delle discussioni sulle normative fiscali in seno al governo e al Consiglio dei ministri sono state, in cambio di un compenso di almeno 220.000 euro, rivelati «in diretta» al colosso della consulenza legale tributaria Ernst & Young. I fatti risalgono al periodo 2013-2015.
La talpa, secondo il Corriere della Sera, sarebbe Susanna Masi, ex professionista del gruppo, entrata nel 2012 durante il governo Monti nella segreteria tecnica del sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani. Poi diventata consulente fiscale durante il governo Letta e il governo Renzi.
Dopo gli accertamenti dei pm milanesi Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, Ernst & Young Italia e il suo senior partner e rappresentante Marco Ragusa sono stati accusati di corruzione. A Susanna Masi, invece, sono attribuite le accuse di rivelazione di segreto d’ufficio e il reato di false attestazioni sulle qualità personali per non aver dichiarato il proprio conflitto di interessi. Il consigliere del ministro, infatti, sotto pagamento, avrebbe fornito delle informazioni segrete, approfittando del suo ruolo, e proposto lei stessa soluzioni favorevoli a Ernst & Young. Dall’altro lato la società poteva offrire ai grossi clienti (specie banche) servizi di ottimizzazione fiscale già in linea con le norme in divenire.