ROMA – “Noi siamo amici di Israele, sosteniamo con forza il suo diritto a difendersi ma ora serve una de-escalation”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è tornato a parlare questa mattina, 14 febbraio, ai microfoni di Rtl 102.5, della questione medio orientale, dopo aver definito ieri “esagerata” la risposta dello Stato ebraico. Intanto, sempre ieri, è passata alla Camera la mozione del Pd che chiedeva al governo di domandare il cessate il fuoco a Gaza, dopo una telefonata d’intesa tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein.
Il pressing a Israele
“La reazione è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non hanno nulla a che fare con Hamas”, aveva sottolineato ieri il vicepremier Tajani, chiedendo di “evitare rappresaglie contro la popolazione civile palestinese”. Anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, aveva dichiarato: “Credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina”, sottolineando che quella di chi chiede a Israele di fermarsi è ormai “una voce generale” diffusa. Immediata la risposta dell’ambasciatore dello Stato ebraico a Roma: “Questa è l’ora in cui vediamo chi sono i veri amici”. Così, il ministro degli Esteri è tornato oggi sul tema ribadendo che “Israele ha il diritto di attaccare Hamas”, ma ripetendo che l’obiettivo resta quello di “dare vita alla strategia due popoli due Stati”.
Intesa Meloni-Schlein
Intanto, una telefonata tra Meloni e Schlein, dopo le parziali ostilità dei giorni scorsi, ha permesso l’approvazione alla Camera della mozione presentata da Pd, Italia Viva e Azione per arrivare a un cessate il fuoco umanitario a Gaza. Passano anche le parti del testo che puntano a promuovere in sede europea una de-escalation e a sollecitare sanzioni contro Hamas. Respinte invece quelle con le quali si chiedevano “sanzioni contro i coloni colpevoli di crimini contro la popolazione palestinese”. Accolte quasi integralmente le mozioni di Azione e di Italia Viva, oltre a quella ovviamente del centrodestra.
Nei giorni scorsi la parlamentare Dem aveva annunciato che avrebbe contattato la premier sulla questione medio orientale, salvo poi vedere rifiutato il colloquio. Ieri, poi, il cambio di rotta e lo sblocco dell’impasse. “Un primo passo positivo per il Paese” secondo Elly Schlein.