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Tagli a Roma sui controlli dei campi Rom, finiti i fondi

di Federica Tagliavia01 Luglio 2014
01 Luglio 2014


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I tagli del Campidoglio nella Capitale colpiscono i campi Rom. Scaduto il contratto per i 78 dipendenti, impiegati nel servizio di portierato e vigilanza negli otto campi autorizzati dal Comune. Si è così chiusa l’iniziativa, introdotta dall’ex giunta Alemanno, dei dipendenti della società capitolina “Risorse per Roma” che aveva avuto un ruolo di deterrente nei confronti della criminalità. Fino a ieri a mezzanotte il contratto di vigilanza ha servito ottoaree nevralgiche coprendo una popolazione nomade di circa 4.000 persone. Il servizio funzionava per tutte le 24 ore nei campi collocati a Castel Romano, Salone, Candoni, Gordiani, River, Barbuta, e anche nei passaggi costanti degli stazionamenti Rom di Cesarina e Lombroso.
In questi ultimi due anni sono state più di 3.000 le segnalazioni partite da questi otto campi alla Prefettura. Oggi ci si chiede chi garantirà la sicurezza in questi luoghi, impedendo situazioni di reale pericolo. Questo progetto negli anni precedenti ha rappresentato un presidio di legalità e di sicurezza per i nomadi e per i romani con costi che gravitavano intorno ai 235 mila euro al mese. Adesso a causa dei tagli al bilancio le telecamere nei villaggi smettono di funzionare e le segnalazioni istantanee alle forze dell’ordine in situazioni di necessità cessano di esistere.

Federica Tagliavia

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