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Trasporti urbani a Roma, diamoci un taglio. All’Atac 50 milioni in meno, Tpl Roma perde il 10% del bilancio complessivo

di Nino Fazio05 Maggio 2014
05 Maggio 2014

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È l’Atac la prima municipalizzata a finire sotto la scure del comune di Roma. I tagli, richiesti espressamente dal decreto “Salva Roma”, sono già stati inseriti nel bilancio di previsione del 2014 approvato dalla giunta capitolina. I fondi messi a bilancio per trasporto di superficie, metropolitane e parcheggi di scambio, infatti, passano da 463 milioni del 2013 a 416.657.653 per l’anno in corso.

Caro amico ti scrivo. L’assessore alla mobilità, Guido Improta, ha inviato una lettera all’Atac, avanzando delle pesanti richieste: entro il 15 maggio l’Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma dovrà presentare un piano che, mediante la soppressione di ben 12 linee, provocherà sulla rete un taglio di 2.8 milioni di Km di trasporto. Sebbene la rimodulazione delle linee mantenute sia inevitabile, con percorsi modificati per servire alcune zone “scoperte”, i disagi saranno enormi.                         L’operazione di ristrutturazione delle linee Atac è già iniziata dal deposito di Collatina e, presto, sarà ripetuta negli altri nove depositi. In tutto, per questa rimessa, sono sei le linee interessate: dal 5 maggio – rivela La Repubblica – saranno soppressi i bus 112, 175 312, 442 e 491. Il 12 maggio toccherà al 565. Il risparmio finale sarà di 1.806.361 chilometri. È questo il piano di rientro che verrà replicato in tutti e dieci i depositi della municipalizzata.

Profondo rosso. Il buco che la sola Atac ha collezionato negli ultimi dieci anni ammonta a 1,6 miliardi. Si tratta della prima azienda di trasporto pubblico locale del Paese, che serve un bacino di oltre 3 milioni di persone e vanta ben 12mila dipendenti. Sarà, probabilmente, necessario anche un piano di razionalizzazione del personale.

Esuberi e disagi per gli utenti. Gli esuberi interessano, invece, sicuramente Roma Tpl, la società che gestisce le linee periferiche romane, destinataria anch’essa dell’infausta missiva. I tagli alla società ammontano a 6,8 milioni sul contratto di servizio, circa il 10% del bilancio complessivo, e causeranno l’esubero di 300 dipendenti. «Tale riduzione – si legge nella lettera inviata il 22 aprile – dovrà essere applicata a far data dall’1-5-2014 e dovrà tener conto della produzione già effettuata fino al 30 aprile, che concorrerà a formare il monte chilometri producibile con le somme disponibili in bilancio». Tradotto dal burocratese, il flusso di circolazione dei bus dovrà diminuire, con un aumento delle attese degli utenti inversamente proporzionale. L’assessore Improta, in un’intervista ai microfoni di Radio Popolare, aveva definito il capitolo “tagli” «un passaggio ineludibile rispetto alle difficoltà che stiamo affrontando nel varare il bilancio 2014».                                                       I romani stiano pure tranquilli: il Campidoglio, almeno per il momento, ha risolto le sue difficoltà. Adesso iniziano quelle dei cittadini.

Antonino Fazio

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