In Germania arriva la svolta nelle trattative per la composizione di una terza Grosse Koalition. Angela Merkel non è nuova a negoziati lampo e questa volta ha segnato un record: 21 ore. L’intesa c’è e l’euro è già salito ai massimi da tre anni, superando la soglia di 1,21 dollari. “Abbiamo raggiunto un risultato eccezionale e l’unanimità con i nostri negoziatori della Spd”, ha dichiarato Martin Schulz. “Ho lavorato in uno spirito di fiducia per poter dare al Paese un governo stabile, dobbiamo essere più veloci nelle decisioni”, ha commentato così, invece, Angela Merkel durante la conferenza stampa a Berlino. La cancelliera avrebbe rischiato di non essere ricandidata, ma Cdu, Csu e i socialdemocratici hanno stilato un documento di cui, per adesso, si conoscono solo pochi dettagli. Tasse e migranti sarebbero i nodi già sciolti. Emerge anche la volontà di aumentare i contributi tedeschi nel bilancio europeo per permettere all’Unione di “mettere in pratica i suoi compiti”.
Gli scettici della Spd. Durante la campagna elettorale in Germania, riveste un ruolo di primo piano il cosiddetto “contratto di coalizione”, una lista di punti che possono creare polemiche nel caso in cui non vengano concretamente realizzati. La prossima settimana, il 21 gennaio, si terrà un congresso della Spd a cui seguirà un referendum per approvare il pre-accordo. Martin Schulz dovrà perciò fare da mediatore e convincere i socialdemocratici che la nuova coalizione sia la strada giusta. “Credo che riusciremo a formare un governo entro Pasqua a condizione che il congresso della Spd dia il suo consenso e che sia mantenuta la velocità che abbiamo raggiunto durante questi colloqui esplorativi”, ha detto durante la conferenza stampa a Berlino Horst Seehofer, il leader bavarese della Csu che ha approvato l’accordo all’unanimità.
I temi dell’accordo. “Vogliamo, in stretta collaborazione con la Francia, rafforzare e riformare in maniera sostenibile la zona euro affinché la moneta possa resistere meglio alle crisi globali”, questa una delle clausole principali dell’accordo. Sempre in campo europeo, un punto concordato sarebbe la volontà di rendere il fondo Salva stati un fondo monetario europeo controllato dal Parlamento. Altro tema, che per settimane ha bloccato le trattative, è quello dei migranti: il ricongiungimento familiare sarà permesso al ritmo di 1000 persone al mese e il numero di richiedenti asilo avrà un tetto di 200mila all’anno. Sul versante tasse, è stata disattesa la proposta della Spd di aumentare la cosiddetta “tassa sulla ricchezza”, l’aliquota di imposta massima. Entro il 2021, poi, verrà ridotto gradualmente di 10 miliardi il Soli, il contributo di solidarietà per finanziare i costi sostenuti dallo stato tedesco per la riunificazione del Paese dopo la caduta del Muro di Berlino. Il livello delle pensioni resterà tale fino al 2025 e saranno aumentati i contributi per il dopo-scuola, l’accesso gratuito agli asili nido e la crescita dei figli. Novità anche per l’assicurazione sanitaria con il ritorno al sistema per cui i contributi assicurativi al trattamento sanitario saranno divisi in parti uguali tra lavoratore e datore.
Il sostegno dell’Italia. Per commentare la bozza di accordo tedesco è intervenuto su Twitter Paolo Gentiloni. Il Presidente del Consiglio ha scritto: “L’intesa tra Merkel e Schulz getta le basi per un governo di coalizione in Germania. Una buona notizia per l’Europa”.
L’intesa tra #Merkel e #Schulz getta le basi per un governo di coalizione in Germania. Una buona notizia per l’Europa
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 12 gennaio 2018
Sedici settimane di stasi. Un pre-accordo è stato raggiunto ma la strada è stata tortuosa. Dopo le elezioni di settembre, difficili per la Cdu, Merkel aveva provato a formare la cosiddetta coalizione Giamaica che comprendeva i cristiano democratici, Csu, Verdi e Partito Liberale Democratico. A novembre, però, l’alleanza era già scoppiata. Si temeva perfino un ritorno alle urne, se necessario per risolvere la situazione. Merkel si rivolse, quindi, alla Spd. I socialdemocratici hanno insistito molto sull’aumento dell’aliquota massima di imposta, sul permesso di ricongiungimento familiare per i migranti e sull’unificazione delle casse di malattia, ossia una riforma del sistema vigente di assicurazioni sanitarie. Occorre quindi ricordare che quello raggiunto è un pre-accordo che deve ancora ottenere l’approvazione del congresso della Spd. “Ci sono ancora grandi ostacoli da rimuovere”, lo hanno ripetuto sia Angela Merkel che Martin Schulz.