Nuovi dettagli emergono dopo la morte di Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà laziale assassinato il 7 agosto scorso con un colpo di pistola alla nuca. Sarebbe stato proprio Diabolikl il “garante” per portare la pax mafiosa a Ostia, due anni fa, dopo gli attentati contro il clan Spada. Una missione compiuta con la complicità del suo legale, l’avvocato Lucia Gargano, arrestata stamane dai carabinieri di Roma. Nella vicenda è immischiato anche Salvatore Casamonica, già detenuto al 41 bis.
I fatti risalgono al 3 dicembre 2017. Nel ristorante Oliveto di Grottaferrata al tavolo sedevano Salvatore Casamonica e Fabrizio Piscitelli. L’obiettivo era garantire la pax mafiosa a Roma tra i Casamonica, gli Spada e l’organizzazione criminale capeggiata da Dabolik. Proprio l’avvocato 35enne, secondo il pm Giovanni Musarò, avrebbe svolto un ruolo di mediazione.
Durante il summit, la legale viene incaricata da Piscitelli e Casamonica di portare un messaggio a Ottavio Spada, detenuto, che lei può incontrare in qualità di avvocato. Messaggio che la Gargano avrebbe portato effettivamente a nove giorni dal pranzo, durante un colloquio con il suo cliente. Il messaggio di Piscitelli è chiaro: «Questa cosa di Ostia è importante. Io e Salvatore… parlasse con Ottavio, perché Ottavio ci sta in mezzo… se volete noi possiamo mettere di tutto e fate la pace… però deve essere la pace».
Monitorando sul territorio l’evolversi di diverse trattative criminali, gli agenti della Guardia di Finanza hanno intercettato, in presa diretta, Salvatore Casamonica e Diabolik mentre concordavano la pax mafiosa tra il clan Spada e un altro gruppo criminale di Ostia, che vedeva al suo capo Marco Esposito. Per siglare e mantenere l’accordo, i due “garanti” Salvatore Casamonica e Fabrizio Piscitelli (“…io e te ci stiamo mettendo in mezzo per fare da garanti eh!…”) avevano però bisogno del supporto di un professionista quale trait d’union con libertà di movimento, credibile agli occhi degli altri criminali e con possibilità di accesso alle aule di Tribunale e agli istituti carcerari. E che sembrerebbe essere stata proprio l’avvocato Gargano.