ROMA – La data segnata nell’agenda dei big del pallone è quella del 21 dicembre. Alle 9.30 del mattino, infatti, la Corte di giustizia dell’Unione europea si esprimerà con la sentenza della disputa tra Superlega e Uefa-Fifa. Al centro del processo, il presunto abuso di posizione dominante da parte delle vecchie organizzazioni. La Corte dovrà decidere se accogliere il parere del procuratore generale Athanasios Rantos secondo cui, Uefa e Fifa non hanno abusato della loro posizione bloccando la Superlega con la minaccia di sanzioni.
Se la Uefa e la Fifa dovessero essere ritenute colpevoli, diventerebbe possibile la creazione di competizioni internazionali da parte di qualsiasi soggetto – legittimando di fatto la posizione della Super League, che e potrebbe creare una propria competizione autonoma a partire dalla stagione 2024-2025 – e comporterebbe la perdita del monopolio da parte della Uefa.
Un decisone quella del 21 dicembre avrà conseguenze non solo sulle relazioni tra Fifa e Uefa, ma anche sulla concorrenza tra club europei e club-Stato. Un esempio? Quello dell’Arabia Saudita che potrebbe lanciare un’Opa sulle competizioni calcistiche europee o addirittura organizzare una Superlega globale, come d’altronde già successo nel golf.
Una competizione a metà tra Champions e Superlega, gradita ai grandi club interessati a un torneo d’élite e desiderosi di investire nel progetto. Un piano segreto intercettato nell’ottobre scorso quotidiani spagnoli Marca ed el Pais, e prontamente smentito dall’Unione delle federazioni calcistiche europee, che aveva sottolineato in un comunicato come “l’Uefa non sta lavorando a nessun nuovo progetto del genere. L’opposizione dell’Uefa verso qualsiasi tipo di cosiddetta Superlega è ben documentata e le voci che suggeriscono qualcosa di diverso sono del tutto infondate”. Una dichiarazione che però non ha convinto del tutto il mondo sportivo.