ROMA – Sconto in fattura scomparso, dichiarazione preventiva, blocco delle compensazioni con agevolazione Ace per imprese, compensazione dei crediti con le cartelle degli accertamenti fiscali. Sono le nuove limitazioni ai bonus edilizi, fiscali ed energetici del decreto legge approvate nel consiglio dei ministri di martedì 26 marzo.
Lo scopo, secondo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, è “chiudere definitivamente la eccessiva generosità” della misura e “mettere un punto finale rispetto all’impatto sul 2023, fatto salvo le valutazioni definitive di Eurostat”. Per Giorgetti gli effetti potranno essere contabilizzati in modo definitivo “tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023”. La risoluzione è stata presa per le nuove previsioni che il governo farà con il Def ad aprile che parlano di ulteriori sforamenti di 10 miliardi.
In particolare, è stato eliminato ogni genere di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano, oltre al Superbonus. Salta la regolarizzazione in bonis con mini sanzioni previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre. Ci sarà una comunicazione preventiva per avere un monitoraggio anticipato del fenomeno, non solo quando le fatture sono caricate. I crediti saranno sottratti prima dei debiti, ovvero dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva.
Infine, c’è la limitazione della cessione del credito Ace (Aiuto alla crescita economica riconosciuto alle imprese) che blocca un meccanismo di frode appena individuato perché, secondo Giorgetti, esiste “un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che peraltro è eliminata dalla riforma fiscale”.
Previsto anche un corredo di sanzioni che punisce nello specifico l’omessa trasmissione di maggiori informazioni sulla realizzazione degli interventi agevolabili già avviati con una multa amministrativa di 10.000 euro. Per i nuovi interventi, invece, decade l’agevolazione fiscale.