Ivana Veronese è la segretaria confederale della Uil per la sicurezza sul lavoro. A Lumsanews ha raccontato le iniziative promosse dal sindacato e gli obiettivi che l’Italia deve ancora raggiungere.
Qual è la lettura che date al rapporto Inail sulle morti sul lavoro del 2021?
“Non possiamo assolutamente dire che gli infortuni nel 2021 siano diminuiti. La nostra battaglia – della UIL e del Sindacato unitario – è quella di pretendere un incremento del numero degli ispettori e quindi delle ispezioni. Anche l’aumento delle denunce parla chiaro, quasi 10mila in più nel 2021 rispetto al 2020 e sappiamo bene che i dati pubblicati non sono definitivi, in quanto soggetti all’iter amministrativo che ne determina il consolidamento”
E alle morti del 2022?
“Nel solo mese di gennaio si sono registrate 46 denunce di decesso (quasi il doppio rispetto a gennaio 2021) e 57.583 denunce di infortunio (+47%). L’aumento è anche dovuto all’alto numero dei contagi da Covid-19 registrato nello stesso mese (16mila secondo Inail). Molto grave, ancora, lo scandalo delle aziende fittizie nate a seguito dell’introduzione dell’incentivo del superbonus che per una becera logica del profitto a ogni costo, non intendono garantire condizioni di lavoro adeguate, soprattutto nell’edilizia che è quello maggiormente chiamato in causa nell’ambito dell’incentivo. Nel settore solo nel mese di gennaio 2022 si sono registrate 1.320 denunce di infortunio”.
Quanto incide sul fenomeno il lavoro in nero?
“Gli ultimi dati Istat sull’economia sommersa, che risalgono al 2019, segnalano che i lavoratori irregolari erano 3,5 milioni circa”. Per Veronese questo numero è destinato ad aumentare specie con “il proliferare delle aziende fittizie nate al solo fine di accaparrarsi il Superbonus ma anche per l’accelerazione sugli investimenti e sulle opere pubbliche con il denaro del PNRR”. La segretaria Uil esprime soddisfazione per “le novità introdotte nel Decreto Fiscale in materia di vigilanza che prevede la sospensione per le imprese nel caso in cui risultasse irregolare almeno il 10% dei lavoratori e non più il 20% come in passato”.
Quando e perché nasce la campagna Zero morti sul lavoro?
“Il Progetto Zero morti sul lavoro – dice Veronese – nasce nell’aprile dell’anno scorso, nello stesso mese in cui si celebra la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro. Il nostro obiettivo non è diminuire, non è ridurre, ma azzerare le morti sul lavoro. Crediamo sia arrivato il momento di lottare insieme con un messaggio simbolico che sensibilizzasse a un impegno quotidiano in tutti i luoghi di lavoro a tutti i livelli”.
Ci sono obiettivi che devono essere ancora raggiunti?
“Sì, mancano all’appello alcuni obiettivi importanti, come la definizione della Strategia Nazionale di Prevenzione e Protezione, assente nel nostro paese da sempre e che invece – continua la segretaria Uil – potrebbe portare a definire in maniera chiara gli obiettivi, gli interventi, le misure di tutela da porre in essere. Dobbiamo poi varare – conclude Veronese – una volta per tutte, il modello di qualificazione delle imprese e della patente a punti per determinare l’accesso alle gare di appalto, che premi le aziende virtuose e punisca quelle che non rispettano condizioni di sicurezza e legalità”.