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A suon di Rock, rap, e neomelodici la musica di Gomorra diventa un culto

di Stefania Fava12 Giugno 2014
12 Giugno 2014

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Martedì scorso, in concomitanza con la conclusione su Sky della prima stagione di “Gomorra-La serie”, sono comparsi una valanga di tweet dedicati a uno dei punti di forza della serie: la colonna sonora, originale e non, notata da vari appassionati della musica.

La colonna originale è firmata da una band romana, i Mokadelic composta da Alessio Mecozzi, Cristian Marras, Alberto Broccatelli, Maurizio Mazzenga e Luca Novelli: il brano principale, Doomed to Life, è disponibile sia online che sui siti di streaming. Lo stile è post-rock: un mix di suoni acidi e distorti su una base elettro-acustica. Questa potrebbe essere la rampa di lancio per i Mokadelic, il disco è in arrivo, come dice il gruppo al “Giornale”. Prossimamente sarà disponibile la colonna sonora della serie, siamo in fase di definizione della data di uscita dell’album”.

Per quanto riguarda i suoni rap, i Co’ Sang, un duo napoletano composto da Antonio Ricciardi e Luca Imprudente hanno scardinato la teoria che la capitale del rap fosse Milano: con Fin quanto vai’n cielo, Int o’rione e Povera mmano hanno raccontato la realtà soffocante di violenza che si respira a Napoli. Per concludere il rapper salernitano, Rocco Hunt, diciannove anni, con “Nu juorno buono”, ha descritto con meno ruvidità dei Co’Sang la reatà della terra dei fuochi.

Stefania Fava

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