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Summit Usa per democrazia
Biden, piano da 424 milioni
per il rilancio dei diritti

Malumori con la Cina grande esclusa

Draghi: "Paesi all'altezza di pandemia"

di Claudia Torrisi10 Dicembre 2021
10 Dicembre 2021

epa09632913 President Joe Biden delivers remarks, in the state dinning room, at the White House in Washington, D.C., USA, 09 December 2021. US President and the Vice President held a meeting with members of the White House COVID-19 Response Team on the latest developments related to the Omicron variant. EPA/TASOS KATOPODIS / POOL

Il presidente americano Joe Biden ha aperto ieri la due-giorni di Summit per la democrazia. Al primo posto, la sfida contro gli autoritarismi. “Le democrazie stanno sperimentando un declino nell’ultimo decennio”, ha affermato Biden, che ha invitato gli Stati, le organizzazioni di diritti civili e tutti i cittadini a passare all’azione. La sfida a preservare la democrazia “non è una dichiarazione ma un atto”.

Al Summit virtuale organizzato dalla Casa Bianca partecipano oltre cento Paesi ma non mancano i malumori di chi è stato escluso. In primis Cina e Russia, ma anche Turchia e Ungheria. Joe Biden ha suscitato l’ira cinese convocando Taipei e non Pechino al suo vertice. Gli Stati Uniti hanno anche invitato i Paesi democratici ad “aumentare i loro legami con Taiwan”, dopo che il Nicaragua ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con l’isola a favore di Pechino. La Cina ha apprezzato la mossa di Managua. “C’è solo una Cina nel mondo e il governo della Repubblica popolare cinese è l’unico governo legale che rappresenta l’intera Cina”, si legge in una nota del ministro degli Esteri di Pechino. 

Ieri Biden ha annunciato il proprio impegno concreto per il rilancio della democrazia nel mondo. Presidential Initiative for Democratic Renewal: così si chiama il piano da 424,4 milioni di dollari che si propone di agire su cinque aree fondamentali. Il piano prevede il supporto ai media liberi e indipendenti, la lotta alla corruzione, il sostegno ai riformatori democratici. Poi ancora lo sviluppo della tecnologia per la democrazia e la difesa di libere elezioni e di giusti processi politici.

Tra i leader intervenuti ieri al Summit, anche il premier italiano Mario Draghi, secondo cui le democrazie sono state “all’altezza della sfida della pandemia”. È importante però, ha sottolineato Draghi, che i Paesi continuino a tenere fede al loro impegno “per la libertà, l’equità e la prosperità economica per tutti”. L’intervento del premier “ha confermato il capitale di autorevolezza” e “l’apprezzamento verso l’Italia per i risultati ottenuti in ambito G20”, ha commentato oggi il ministro degli Esteri Luigi di Maio.

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