Da oggi il suicidio assistito è lecito. A stabilirlo è stata la Corte costituzionale che ieri si è espressa sulla punibilità di Marco Cappato che nel 2017 era accanto a Dj Fabo quando l’uomo ha deciso di morire in una clinica in Svizzera. Alla pronuncia della Consulta Cappato ha commentato: “Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d’accordo.”
La Corte ha dichiarato non punibile chi, come nel caso dell’esponente dei radicali, agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, che deve essere autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente che come nel caso di Fabiano Antoniani è tenuto in vita da macchinari ed è affetto da una patologia irreversibile fonte di sofferenze intollerabili. Nella sentenza si sottolinea poi che la decisione deve essere presa dal paziente in maniera libera e consapevole. Chi non è capace di intendere e di volere dunque non potrà ricorrervi. Non si tratta, inoltre, di un via libera all’eutanasia.
La decisione è stata accolta con sollievo anche da Beppino Englaro e Mina Welby. Sconcerto invece da parte della Conferenza episcopale italiana che chiede l’obiezione di coscienza per i medici. Dal mondo politico arrivano reazioni contrastanti.
“La vita è sacra e lo Stato che legittima il suicidio non è il mio Stato” ha commentato Matteo Salvini che ha poi aggiunto: “il suicidio per legge non lo approverò mai.” Ora la questione torna al Parlamento, ancora una volta sollecitato dalla Consulta: “È indispensabile l’intervento del legislatore” hanno detto i giudici. “Il disegno di legge a mia firma appena depositato va in questa direzione” ha detto la dem Monica Cirinnà. Sostegno anche del Movimento 5 Stelle che è intenzionato a calendarizzare la discussione. Contrario il centrodestra.