Mehmet Fatih Tras, un ricercatore universitario turco, si è suicidato per “il trauma psicologico sofferto” dopo essere stato allontanato dal suo ateneo e “non essere stato accettato da nessun’altra università” dopo la sua epurazione per aver firmato un appello per la pace con i curdi.
La denuncia viene dal sindacato Egitim-Sen. L’accademico era stato cacciato dall’ateneo di Cukurova, nella provincia meridionale di Adana, dopo aver concluso a giugno il suo dottorato in Economia, nonostante nel dipartimento ci fosse spazio per nuove assunzioni.
Nel gennaio 2016 1128 professori e ricercatori universitari firmarono la dichiarazione degli “Accademici per la Pace”, chiedendo la fine delle ostilità tra esercito e PKK nel sud-est a maggioranza curda. Per questo, vennero definiti “intellettuali schifosi” e accusati pubblicamente dal presidente Recep Tayyip Erdogan di “tradimento” della patria.
Di questi, almeno 312 sono stati epurati dalle loro università con decreti dello stato d’emergenza, dichiarato dopo il fallito golpe del 15 luglio.